Rilanciamo le dichiarazioni di Antonio Mazzeo, condivise pienamente dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, sulle assurde affermazioni dell’ex ambasciatore di Leonardo SpA sugli investimenti militari a danno dello stato sociale.
«L’Europa nel suo complesso si può permettere di destinare quasi il 50% del PIL alla spesa sociale perché ci sono altri che spendono per la propria sicurezza e difesa. Oggi questo è un lusso non più sostenibile, almeno non negli stessi termini». A dichiararlo l’ex ambasciatore Stefano Pontecorvo, neopresidente di Lenardo SpA. Per Pontecorvo l’espansione delle spese per acquistare sistemi di morte (320 miliardi di euro quanto sperperato dall’Europa lo scorso anno, il dato più alto dai tempi della Guerra Fredda) non è sufficiente. «Oggi quelle stesse stime parlano di una crescita che oscilla tra il 53% e il 65%, ma se l’Europa vorrà essere un attore realmente operativo per la sicurezza deve prima di tutto introdurre una riforma dei propri livelli decisionali, con un rafforzamento e potenziamento dell’Agenzia della Difesa europea».
«Per tre decenni, dopo la fine della Guerra fredda, il Vecchio continente ha potuto godere dei dividendi della pace, dedicando le risorse della difesa risparmiate al rafforzamento del welfare». Adesso non è più tempo di pace nè di dividendi di pace. Ancora più soldi per armi e munizioni e stop allora al “lusso” delle spese per il welfare, l’istruzione, la sanità, ecc. Dopo aver imposto le scelte di politica estera, militare, industriale, ricerca e sviluppo, istruzione universitaria e media, Leonardo pontifica pure sulle politiche sociali. È davvero l’ora di dire NO al complesso militare-industriale-accademico!!!
[…] Del resto, già il 16 luglio avevamo pubblicato un post in cui Antonio Mazzeo denunciava l’escalation militare a danno delle spese per il welfare e lo stato sociale degli italiani e delle italiane (qui il link del post). […]