Libri e pubblicazioni

Dossier

Clicca qui in basso per scaricare il 2° Dossier dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università in pdf.


Antonio Mazzeo, La scuola va alla guerra. La militarizzazione dell’istruzione in Italia, Manifestolibri, Roma 2024

La scuola va alla guerra

La scuola laboratorio di pace, vol. I, Storia, geopolitica e didattica di pace, Aracne, Roma 2023

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Prefazione di Ludovico Chianese

Autori saggio:  Gaetano Bucci, Andrea Catone, Antonino De Cristofaro, Salvatore Di Stefano, Manlio Dinucci, Angelo D’Orsi, Andrea Iomini, Matteo Losapio, Michele Lucivero, Maurizia Pierri, Giovanni Ricchiuti, Alex Zanotelli

Considerato l’interesse che ha suscitato l’incontro dal titolo La scuola laboratorio di pace. Conoscere i conflitti, prevenire la guerra, organizzato dal CESP e tenutosi a Napoli il 5 maggio 2022, si è pensato di replicare con altri convegni in tutta Italia, mettendo al centro della discussione il conflitto in corso in Ucraina e altre questioni riguardanti la militarizzazione del nostro paese, a partire dalle scuole. Dopo Napoli si sono svolti convegni a Catania, Noto, Palermo, Grosseto, Terni, Bracciano, Pisa, Cagliari, Altamura, Saronno, Molfetta, Lecce, La Spezia, Massa allo scopo di ricostruire il contesto storico, sociale e geopolitico del conflitto e rompere gli schemi della propaganda bellicista.

Qui la pagina web del libro.


La scuola laboratorio di pace, vol. II, Militarismi e narrazioni belliciste, Aracne, Roma 2023

Prefazione Michele LUCIVERO, Lorenzo PERRONA

Autori saggio:  Silvano Cacciari, Massimo Coraddu, Umberto De Giovannangeli, William Domenichini, Ugo Giannangeli, Michele Lucivero, Antonio Mazzeo, Fausto Pascali, Lorenzo Perrona, Rosa Siciliano, Andrea Vento

La volontà di opporre un fermo “no” alla logiche della violenza e all’economia di guerra da parte dei relatori e delle relatrici dei Convegni CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) svoltisi in tutta Italia ha visto una incredibile partecipazione anche nel lasciare traccia scritta dei loro contributi. Da questi convegni CESP nasce anche l’idea di lanciare un Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, con l’obiettivo di permettere al personale docente di condividere pratiche didattiche di pace e al personale scolastico tutto, e a chiunque abbia a cuore la questione, di segnalare e impedire ogni ingerenza da parte dei militari nella quotidiana attività didattica, nei PCTO e nella vita delle scuole.

Qui la pagina web del libro.


Michele Lancione, Università e Militarizzazione. Il doppio uso della libertà di ricerca


Rivista «Racconti e opinioni lavoroesalute», Anno 39 n. 11 novembre 2023, “Polo bellico a Torino?”


Dossier su UNIBO. L’Università più antica d’Occidente, il mestiere più antico del mondo: la guerra

di Giuseppe Curcio

Contrariamente a quello che nell’immaginario collettivo è considerato il più antico mestiere del mondo, gli storici sostengono che in realtà le prime attività di lavoro fossero la caccia e la guerra (quest’ultima ad opera di mercenari). Insomma, il più antico mestiere dell’umanità riguardava l’uso delle armi, anche come segno della condizione primitiva di quelle comunità nel procurarsi le risorse.

Ben più tardi, intorno all’anno Mille, il progredire della società del tempo, grazie alla nascita dei primi nuclei delle Università, consentì l’elevazione ad una condizione di civiltà superiore, grazie alla condivisione dei saperi ed alla costruzione di luoghi di studi aperti anche a persone provenienti da lontano, nel segno della pace e della cooperazione fra i popoli. Gli universitari erano persone di cultura distanti dall’uso delle armi, soprattutto nell’ambiente dei loro studi. Le materie studiate (teologia, filosofia, legge, medicina) erano lontane dalla barbarie della cultura della guerra.

Ebbene, quasi 1000 anni dopo succede oggi, invece, che nell’Italia del 2023, persino nel più antico Ateneo dell’Occidente, l’Alma Mater Studiorum Università degli Studi di Bologna, il mondo accademico sembra  aver dimenticato la sua missione originaria, arrivando ad aprire le sue porte anche alla professione più antica del mondo: quella della guerra, quella dei produttori di armi e di morte.

Ad onor del vero, è già da diversi anni che l’Esercito, la NATO e le realtà che operano nel settore strategico militare e nella produzione bellica e parabellica sono presenti in Università con vari accordi di collaborazione nella ricerca e nella didattica. Ma dall’inizio del conflitto in Ucraina questa tendenza ha visto un’accelerazione. Naturalmente, tali collaborazioni avvengono anche in tanti altri Atenei italiani ed in particolare nei Politecnici (Torino, Milano, Bari, etc.), ma fa ancora più specie che vengano portate avanti con tanta insistenza in una Università che ha ben altre radici e tradizioni in termini di apporto culturale al progresso della società…..continua a leggere qui.

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Primo Dossier dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, marzo 2023

Gli interventi legislativi sulla scuola degli ultimi decenni, voluti da governi sia di centro-sinistra sia di centro-destra con una singolare unità di intenti, stanno progressivamente modificando la scuola italiana in nome di presunte esigenze economiche, gestionali, pedagogiche, strategiche, securitarie, militari ecc. A ben vedere queste iniziative e queste riforme cozzano con i principi dettati dalla Costituzione per quanto riguarda l’uguaglianza e gli ostacoli di ordine economico e sociale che la limitano (art. 3), la pace e la risoluzione dei conflitti internazionali (art 11), la libertà di opinione (art. 21), la libertà di insegnamento (art. 33).

Assistiamo a un rovesciamento del dettato costituzionale ai danni della scuola pubblica e
democratica, la quale per definizione non può e non deve mettersi al servizio di ideologie o
confessioni, ma deve rimanere luogo di trasmissione di cultura e fucina delle idee. Al contrario, da una trentina di anni la scuola è stata chiamata a far fronte a gravi, irrisolti squilibri economici che, a ben vedere, non competono all’istruzione pubblica la quale, secondo la Costituzione, deve essere rivolta alla formazione della consapevolezza critica e pluralista della cittadinanza.

Come già accadde nel ventennio fascista del secolo scorso – quando quel regime creò una scuola che formasse il militare non il cittadino – assistiamo oggi di volta in volta all’insinuarsi dall’alto di condizionamenti sulla didattica con il chiaro scopo di incidere sulla vita civile e sulle libertà costituzionali. In nome di una presunta “cultura di impresa”, la scuola viene resa funzionale alle esigenze di un mondo del lavoro che non brilla certo per giustizia sociale, con una lenta deriva dallo spirito dei principi costituzionali. Non solo, in nome di una “cultura della sicurezza” e una “cultura della difesa”, la scuola viene resa funzionale alle esigenze delle forze armate e dell’industria bellica…di seguito il documento in pdf.


Marco Rossi, Diserzioni individuali e collettive sui fronti della Grande Guerra

Pubblichiamo un contributo estremamente interessante discusso da Marco Rossi al Convegno “1918-2018: guerre di oggi, guerre di ieri”, tenutosi a Gorizia, 13 ottobre 2018 sul tema della diserzione, un’opzione sempre valida per gli uomini e le donne coinvolte con lo spopo di mettre fine alle guerre. Marco Rossi si interessa da tempo, come libero ricercatore, della storia dei conflitti di classe e delle insorgenze sociali nella prima metà del Novecento, partecipando a progetti ed iniziative editoriali. Collabora al portale di storia contemporanea Toscana Novecento ed ha, tra l’altro, pubblicato i saggi Capaci di intendere e di volere (2014), Gli ammutinati delle trincee (2018), La battaglia di Livorno (2021), Il rovescio della guerra (2022).


La fine della Guerra: la storia raccontata a fumetti, da «LaStampa»


Partigiani disarmati, Dossier di «Mosaico di Pace» febbraio 1995

Per gentile concessione di Rosa Siciliano, Direttrice editoriale di «Mosaico di Pace», impegnata sin dall’inizio nella costruzione dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, pubblichiamo un Dossier a cura di Antonio Campo e Guglielmo Minervini del febbraio 1995 sul tema della Nonviolenza nella Resistenza con contributi, tra gli altri, di Giorgio Giannini, Hermes Ferraro, Antonino Drago e Giuseppe Ferrando.


A 40 anni dall’Imac 1983, per non dimenticare

Pubblichiamo il dossier scritto dopo le selvagge cariche dell’8 agosto 1983, che tentarono d’impedire la “tre giorni” di azioni dirette nonviolente contro l’installazione di 112 missili USA Cruise nell’ex aeroporto Magliocco di Comiso. Già attorno all’aeroporto varie realtà pacifiste avevano acquistato piccoli appezzamenti di terreno (Verde Vigna, Cigno Verde, RagnaTela), ma l’acquisto del campo Imac fu un laboratorio unitario delle eterogenee anime del movimento per la Pace.

La violenta repressione consolidò ed estese anche a livello internazionale il movimento contro gli euromissili, infatti i blocchi di settembre agli ingressi dei cancelli, nonostante gli idranti e la pioggia, furono molto partecipati.


Le Rivoluzioni colorate ispirate Gene Sharp

Gene Sharp, morto nel 2018, fu un politologo e saggista statunitense, definito il Machiavelli della nonviolenza, ingiustamente accusato di essere stato ingaggiato dalla CIA per sfornare i manuali che sono stati alla base delle “rivoluzioni arancione”, la cui espressione tipica è stata adottata proprio in Ucraina nel 2004. La protesta all’indomani delle elezioni presidenziali fu, infatti, caratterizzata simbolicamente da un nastro arancione. I partecipanti delle Rivoluzioni Colorate hanno utilizzato metodi nonviolenti e di disobbedienza civile. La mano della CIA è stata rilevata nel sostegno alle candidature di politici sostenitori di una politica filo-occidentale come Viktor Juščenko, Mikheil Saakašvili e Kurmanbek Bakiev.

Di seguito riportiamo l’elenco delle tecniche nonviolente, che parte da pag. 335, del testo Politica dell’azione nonviolenta di Gene Sharp.

ELENCO DELLE TECNICHE NONVIOLENTE A CURA DI GENE SHARP

PROTESTA E PERSUASIONE NONVIOLENTA: DICHIARAZIONI FORMALI

  • 1. Discorso pubblico
  • 2. Lettera di opposizione o di sostegno 
  • 3. Dichiarazione da parte di organizzazioni e istituzioni
  • 4. Sottoscrizione di dichiarazioni pubbliche
  • 5. Dichiarazione di accusa e di intenzioni
  • 6. Petizione di gruppo o di massa

FORME DI COMUNICAZIONE RIVOLTE AD UN PUBBLICO PIU’ VASTO

  • 7. Slogan, caricature e simboli
  • 8. Striscioni, manifesti e forme di comunicazione visiva
  • 9. Volantini, opuscoli e libri
  • 10. Giornali e riviste
  • 11. Dischi, radio e televisione
  • 12. Scritte aeree e sul terreno

RIMOSTRANZE DI GRUPPO

  • 13. Delegazione
  • 14. Finta onorificenza
  • 15. Gruppo di pressione sui parlamentari
  • 16. Picchettaggio
  • 17. Contro-elezione

AZIONI PUBBLICHE SIMBOLICHE

  • 18. Esposizione di bandiere e colori simbolici
  • 19. Abbigliamenti simbolici
  • 20. Preghiere e funzioni religiose
  • 21. Recapito di oggetti simbolici
  • 22. Spogliarsi per protesta
  • 23. Distruzione dei propri beni
  • 24. Illuminazioni simboliche
  • 25. Esposizione di ritratti
  • 26. Ricoprire di vernice per protesta
  • 27. Variare la segnaletica
  • 28. Suoni simbolici
  • 29. Rivendicazione simbolica
  • 30. Gesti irriverenti

PRESSIONE SU SINGOLI INDIVIDUI

  • 31. “Ossessionare” i funzionari
  • 32. Schernire i funzionari
  • 33. Fraternizzazione
  • 34. Veglia

SPETTACOLI E MUSICA

  • 35. Satira e umorismo politici
  • 36. Spettacoli teatrali e musicali
  • 37. Canti

CORTEI

  • 38. Marcia
  • 39. Corteo
  • 40. Processione religiosa
  • 41. Pellegrinaggio
  • 42. Sfilata motorizzata

ONORANZE AI MORTI

  • 43. Lutto politico
  • 44. Parodia di funerale
  • 45. Corteo funebre dimostrativo
  • 46. Onoranze a luoghi di sepoltura

RIUNIONI PUBBLICHE

  • 47. Assembramento di protesta o di sostegno
  • 48. Raduno di protesta
  • 49. Riunione di protesta camuffata
  • 50. Teach in (dibattito con esperti)

ABBANDONI E RINUNCE

  • 51. Abbandono di un luogo per protesta
  • 52. Silenzio
  • 53. Rinuncia di onoreficenze
  • 54. Volgere le spalle

NONCOLLABORAZIONE SOCIALE: OSTRACISMO NEI CONFRONTI DELLE PERSONE

  • 55. Boicottaggio sociale
  • 56. Boicottaggio sociale selettivo
  • 57. Rifiuto lisistratico
  • 58. Scomunica
  • 59. interdetto

NONCOLLABORAZIONE CON EVENTI, CONSUETUDINI ED ISTITUZIONI SOCIALI

  • 60. Sospensione di attività sociali e politiche
  • 61. Boicottaggio di attività sociali
  • 62. Sciopero studentesco
  • 63. Disobbedienza sociale
  • 64. Ritiro da istituzioni sociali

RITIRO DAL SISTEMA SOCIALE

  • 65. Restare a casa
  • 66. Noncollaborazione personale sociale
  • 67. “Fuga” di lavoratori
  • 68. Asilo
  • 69. Sparizione collettiva
  • 70. Emigrazione di protesta

NONCOLLABORAZIONE ECONOMICA: AZIONI DA PARTE DI CONSUMATORI

  • 71. Boicottaggio da parte di consumatori
  • 72. Rifiuto ci consumare beni boicottati
  • 73. Politica di austerità
  • 74. Rifiuto di pagare affitti
  • 75. Rifiuto di prendere in affitto
  • 76. Boicottaggio nazionale da parte di consumatori
  • 77. Boicottaggio internazionale da parte di consumatori

AZIONI DA PARTE DI LAVORATORI E PRODUTTORI

  • 78. Boicottaggio da parte di lavoratori
  • 79. Boicottaggio da parte di produttori

AZIONI DA PARTE DI MEDIATORI

  • Boicottaggio da parte di fornitori e distributori

AZIONI DA PARTE DI PROPRIETARI E NEGOZIANTI

  • 81. Boicottaggio da parte di commercianti
  • 82. Rifiuto di affittare o vendere proprietà
  • 83. Serrata
  • 84. Rifiuto di assistenza industriale
  • 85. Sciopero generale di negozianti

AZIONI DI NATURA FINANZIARIA

  • 86. Ritiro di depositi bancari
  • 87. Rifiuto di pagare contributi, quote e tasse
  • 88. Rifiuto di pagare debiti o interessi
  • 89. Taglio di fondi e crediti
  • 90. Rifiuto fiscale
  • 91. Rifiuto di moneta governativa

AZIONI DA PARTE DI GOVERNI

  • 92. Embargo interno
  • 93. Lista nera di commercianti
  • 94. Embargo di venditori internazionali
  • 95. Embargo di compratori internazionali
  • 96. Embargo commerciale internazionale

NONCOLLABORAZIONE ECONOMICA: GLI SCIOPERI: SCIOPERI SIMBOLICI

  • 97. Sciopero di protesta
  • 98. Sciopero lampo, a singhiozzo

SCIOPERO DELL’AGRICOLTURA

  • 99. Sciopero di contadini
  • 100. Sciopero di braccianti

SCIOPERI DI GRUPPI PARTICOLARI

  • 101. Rifiuto del lavoro coatto
  • 102. Sciopero di prigionieri
  • 103. Sciopero di artigiani
  • 104. Sciopero di professionisti

SCIOPERI NORMALI DELL’INDUSTRIA

  • 105. Sciopero aziendale
  • 106. Sciopero dell’industria
  • 107. Sciopero di solidarietà

SCIOPERI LIMITATI

  • 108. Sciopero per settori (abbandono progressivo del lavoro)
  • 109. Sciopero a ditte alterne
  • 110. Sciopero dei ritmi di lavoro
  • 111. Sciopero bianco
  • 112. Assenza per finta malattia (Sick-in)
  • 113. Sciopero per dimissioni
  • 114. Sciopero limitato
  • 115. Sciopero selettivo

SCIOPERI DI PIU’ INDUSTRIE

  • 116. Sciopero diffuso
  • 117. Sciopero generale

COMBINAZIONE DI SCIOPERI E BLOCCHI ECONOMICI

  • 118. Hartal
  • 119. Blocco economico

NONCOLLABORAZIONE POLITICA: RIFIUTO DELL’AUTORITA’

  • 120. Sospensione o ritiro della fedeltà
  • 121. Rifiuto di sostegno pubblico
  • 122. Pubblicazioni e discorsi che invitano alla resistenza

NONCOLLABORAZIONE DI CITTADINI COL GOVERNO

  • 123. Boicottaggio di organi legislativi
  • 124. Boicottaggio di elezioni
  • 125. Boicottaggio di impieghi e cariche goverbative
  • 126. Boicottaggio di ministeri, enti e altri organismi governativi
  • 127. Ritiro da istituzioni educative governative
  • 128. Boicottaggio di organizzazioni filogovernative
  • 129. Noncollaborazione con le forze dell’ordine
  • 130. Rimozione di segnali e cartelli
  • 131. Rifiuto di accettare l’imposizione di funzionari pubblici
  • 132. Rifiuto di sciogliere istituzioni esistenti

ALTERNATIVE DEI CITTADINI ALL’OBBEDIENZA

  • 133. Sottomissione lenta e riluttante
  • 134. Non obbedienza in assenza di sorveglianza diretta
  • 135. Non obbedienza popolare
  • 136. Disobbedienza dissimulata
  • 137. Rifiuto di sciogliere una assemblea o una riunione
  • 138. Sedersi per terra (sit-down)
  • 139. Noncollaborazione con coscrizioni o deportazioni
  • 140. Nascondersi, fuggire e assumere false identità
  • 141. Disobbedienza civile a leggi “illegittime”

AZIONI DA PARTE DI PERSONALE GOVERNATIVO

  • 142. Rifiuto selettivo di collaborazione da parte di funzionari governativi
  • 143. Blocco di linee di comando e di informazione
  • 144. Temporeggiamento e ostruzionismo
  • 145. Noncollaborazione amministrativa generale
  • 146. Noncollaborazione giudiziaria
  • 147. Inefficienza deliberata e noncollaborazione selettiva da parte delle forze dell’ordine
  • 148. Ammutinamento

AZIONI GOVERNATIVE INTERNE

  • 149. Scappatoie e ritardi semi-legali
  • 150. Noncollaborazione da parte di unità costitutive del governo

AZIONI GOVERNATIVE INTERNAZIONALI

  • 151. Cambiamenti in rappresentanze diplomatiche e di altro tipo
  • 152. Ritardo e annullamento di incontri diplomatici
  • 153. Rifiuto di riconoscimento diplomatico
  • 154. Rottura di relazioni diplomatiche
  • 155. Ritiro da organizzazioni internazionali
  • 156. Rifiuto di ammissione in organizzazioni internazionali
  • 157. Espulsione da organizzazioni internazionali

INTERVENTO NONVIOLENTO: INTERVENTO PSICOLOGICO

  • 158. Esposizione volontaria a fattori di disagio
  • 159. Digiuno
  • 160. Contro-processo
  • 161. Azione di molestia nonviolenta

INTERVENTO FISICO

  • 162. Occupazione di un luogo restando seduti (sit-in)
  • 163. Occupazione di un luogo restando in piedi (stand-in)
  • 164. Occupazione di un mezzo di trasporto (ride-in)
  • 165. Occupazione di una spiaggia (wade-in)
  • 166. Occupazione di un luogo continuando a muoversi (mill-in)
  • 167. Occupazione di un luogo di preghiera (pray-in)
  • 168. Incursione nonviolenta
  • 169. invasione nonviolenta
  • 171. Interposizione nonviolenta
  • 172. Ostruzione nonviolenta
  • 173. Occupazione nonviolenta

INTERVENTO SOCIALE

  • 174. Instaurazione di nuovi modelli sociali
  • 175. Sovraccarico di servizi pubblici
  • 176. Rallentamento di affari commerciali (stall-in)
  • 177. Intervenire con un discorso (speak-in)
  • 178. Teatro-guerriglia
  • 179. Istituzioni sociali alternative
  • 180. Sistema di comunicazione alternativo

INTERVENTO ECONOMICO

  • 181. Sciopero alla rovescia
  • 182. Sciopero con occupazione del posto di lavoro
  • 183. Occupazione nonviolenta della terra
  • 184. Sfida di blocchi
  • 185. Falsificazione motivata politicamente
  • 186. Acquisto preclusivo
  • 187. Blocco di capitali finanziari
  • 188. Vendita sottocosto
  • 189. Patrocinio selettivo
  • 190. Mercato alternativo
  • 191. Sistema di trasporto alternativo
  • 192. Istituzioni economiche alternative

INTERVENTO POLITICO

  • 193. Sovraccarico di sistemi amministrativi
  • 194. Pubblicizzazione dell’identità di agenti segreti
  • 195. Cercare di farsi arrestare
  • 196. Disobbedienza civile a leggi “neutrali”
  • 197. Proseguimento del lavoro senza collaborazione
  • 198. Doppia sovranità e governo parallelo

Bibliografia contro la militarizzazione

Per bambini e bambine

Per ragazzi e ragazze

Graphic Novels

Libri di Pace e Nonviolenza

Sitografia di Pace e Nonviolenza

  • www.sigridloos.com Sigrid Loos è una pedagogista e formatrice, da 30 anni si occupa della pedagogia ludica e dell’educazione alla pace a cui si è aggiunta nel 2000 la Kinesiologia Educativa.
  • Pace e diplomazia è il blog del Global Women for Peace – Uniti contro  la NATO, nato dall’iniziativa di donne di tutto il mondo, che si sono riunite per garantire la mobilitazione delle donne sulle questioni della pace, giustizia, solidarietà e sicurezza condivisa.