Archivio mozioni e documenti

VADEMECUM contro la militarizzazione delle scuole: strumenti pratici e mozioni

Vademecum contro la militarizzazione
Vademecum contro la militarizzazione

Elenco mozioni editabili

Modulo 1 – DIFFIDA AL DIRIGENTE SCOLASTICO DIRIGENTE SCOLASTICO/A

Questa diffida è stata inviata dall’Osservatorio a tutti i Dirigenti Scolastici delle scuole d’Italia; nell’utilizzare i materiali che seguiranno potete fare riferimento a questo invio e, se ne avete necessità, potete richiedere gli estremi dell’invio scrivendo alla mail dell’Osservatorio osservatorionomili@gmail.com

Modulo 2 – MOZIONE PER I COLLEGI DOCENTI E/O I CONSIGLI DI ISTITUTO DELLE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO

PER I COLLEGI DOCENTI
La mozione va presentata quando viene redatto il PTOF o durante la discussione dello specifico punto all’ordine del giorno in sede di Collegio. Nel caso non si sia intervenuti all’interno di queste scadenze, è possibile utilizzare la mozione richiedendo un Collegio docenti straordinario (vedi Modulo 4).
PER I CONSIGLI DI ISTITUTO
Il documento può essere presentato in sede di ratifica del PTOF; nel caso non si sia intervenuti all’interno di questa scadenza, è possibile richiedere al Presidente (e non al Dirigente Scolastico) l’inserimento di un punto all’ordine del giorno del primo Consiglio di Istituto utile.

Modulo 3 – OPZIONE METODOLOGICA DI GRUPPO MINORITARIO  

Il comma 2, articolo 3 del DPR n.275/99, come modificato dall’art. 1, comma 14 della legge
107/15 prevede che il POF (oggi denominato PTOF), venga redatto con la partecipazione di tutte le componenti scolastiche. Esso «comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche,
anche di gruppi minoritari». Questo significa che se la maggioranza del Collegio Docenti vota una proposta didattico-educativa non condivisa chi è contrario e si trova in minoranza, conclusa la votazione, deve chiedere che venga verbalizzato il voto contrario, espresso dal singolo o da più docenti, e conseguentemente, in nome del predetto comma 14, la non disponibilità a partecipare allo svolgimento della stessa. La verbalizzazione dell’opzione di minoranza tutelerà da un punto di vista normativo i/le docenti che nel corso dell’anno scolastico non vorranno collaborare ad attività che prevedano contatti tra la propria scuola e le forze armate. L’opzione di minoranza può essere esercitata sempre, non solo quando si vota il PTOF. Nel facsimile indichiamo alcune motivazioni che possono essere integrate/modificate tenendo conto della discussione avvenuta in Collegio.

Modulo 4 – CONVOCAZIONE STRAORDINARIA DEL COLLEGIO DOCENTI E/O INTEGRAZIONE DELL’O.d.G.

Le competenze del Collegio docenti sono stabilite dall’art.7 del D.lgs n.297/94 che prevede che il Dirigente Scolastico debba convocare il Collegio dei Docenti quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta scritta e motivata.

Modulo 5 – ATTO DI RIMOSTRANZA PERSONALE DOCENTE E ATA

Serve al personale Docente e/o ATA per contestare un ordine di servizio/circolare che non si vuole eseguire. NB: Se il/la DS non risponde, l’atto di rimostranza è accettato e non si deve eseguire l’ordine di servizio. Se il/la DS reitera l’ordine di servizio ci sono due possibilità: 1) si ottempera e poi si valuta con gli avvocati se intraprendere la via legale; 2) non si ottempera consapevoli che potrebbe essere avviato un procedimento disciplinare nei confronti del/lla docente; nel caso di provvedimento disciplinare esso andrà poi affrontato con il supporto dell’Osservatorio, anche da un punto di vista legale.

Modulo 6 –  PROPOSTA DI DIFFIDA PER GENITORI/TRICI – RIFIUTO DI FAR PARTECIPARE I FIGLI E RICHIESTA DI ATTIVITA’ ALTERNATIVA

(Utilizzabile anche da studenti/esse maggiorenni) Da personalizzare in ogni scuola. La diffida può essere individuale o collettiva; va protocollata alla segreteria della scuola (facendosi rilasciare copia per ricevuta) o inviata tramite PEC.

Modulo 7 – PROPOSTA DI MOZIONE PER STUDENTI E STUDENTESSE

Da personalizzare in ogni scuola. La diffida può essere individuale o collettiva; va protocollata alla segreteria della scuola (facendosi rilasciare copia per ricevuta).

Modulo 8 – DICHIARAZIONE DI ALUNNE E ALUNNI PER RIFIUTARE DI PARTECIPARE AD ATTIVITA’ SCOLASTICHE IN PRESENZA DI MILITARI

La diffida può essere individuale o collettiva; da protocollare alla segreteria della scuola facendosi rilasciare ricevuta di protocollo.


Dossier Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole del 9 marzo 2023

La raccolta firme: Primi/e firmatari/e

  • Angelo d’Orsi, storico e giornalista, già ordinario Università di Torino
  • Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale Pax Christi
  • Alex Zanotelli, missionario comboniano
  • Antonio Mazzeo, docente, peace researcher
  • Serena Tusini, docente, Cobas Scuola Massa Carrara
  • Michele Lucivero, docente, Cobas Scuola Molfetta
  • Sara Conte, docente, Cobas Scuola Grosseto
  • Giuseppe Saraceno, docente, Cobas Scuola Pisa
  • Cristina Ronchieri, docente, Cobas Scuola Massa Carrara
  • Mariella Setzu, insegnante in pensione, Cobas Scuola Cagliari
  • Rosa Siciliano, direttrice editoriale di “Mosaico di pace”
  • Ludovico Chianese, docente, Cobas Scuola Napoli
  • Alessandro Portelli, già ordinario di Letteratura angloamericana, Università di Roma La Sapienza
  • Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena
  • Donatella Di Cesare, ordinaria di Filosofia teoretica, Università di Roma La Sapienza
  • Lucio Russo, matematico, Università Tor Vergata
  • Carlo Rovelli, fisico e saggista
  • Romano Luperini, critico letterario
  • Geminello Preterossi, filosofo del diritto e della politica
  • Fulvio Vassallo, Paleologo, già docente di Diritto di asilo, Università di Palermo, e vice presidente ADIF (Associazione diritti e frontiere)
  • Costanza Margiotta, Priorità alla Scuola
  • Tano D’Amico, fotografo
  • Giovanni Carosotti, docente
  • Ilenia Badalamenti, docente, Cobas Scuola Pisa
  • Giuseppe Burgio, docente di Pedagogia generale e sociale, Università di Enna “Kore”
  • Massimiliano Andretta, associato di Scienza politica, Università di Pisa
  • Anna Angelucci, docente, Roma
  • Stefania Arcara, Dipartimento di Scienze Umanistiche, Università di Catania
  • Rossana Barcellona, docente, Università di Catania
  • Tindaro Bellinvia, ricercatore, Università di Messina
  • Cesare Bermani, storico
  • Barbara Bertani, docente, Reggio Emilia
  • Mauro Biani, disegnatore satirico
  • Marco Bistacchia, C.E.L. di lingua italiana, Università di Pisa
  • Stefano Bufi, docente, Cobas Scuola Molfetta
  • Silvano Cacciari, antropologo, Laboratorio di Cyber Security e Relazioni Internazionali (CIRLab) del Polo Universitario Città di Prato – PIN
  • Enrico Calossi, docente di Relazioni internazionali, Università di Pisa
  • Cristina Cassina, associata di Storia delle dottrine politiche, Università di Pisa
  • Antonino De Cristofaro, docente, Cobas Scuola Catania
  • Marco Celentano, docente di Etica e di Filosofia morale, Università di Cassino e del Lazio Meridionale
  • Salvatore Cingari, Dipartimento di Scienze umane e sociali internazionali, Università per Stranieri di Perugia
  • Catia Coppo, docente, Cobas Scuola Terni
  • Franco Coppoli, docente, Cobas Scuola Terni
  • Miguel Mellino, associato di Antropologia culturale, Processi identitari e scenari globali, Studi Postcoloniali e Relazioni Interetniche, Università L’Orientale di Napoli
  • Andrea Cozzo, ordinario di Lingua e letteratura greca, Università di Palermo
  • Ernesto De Cristofaro, docente presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania
  • Fabio de Nardis, ordinario di Sociologia politica, Università di Foggia
  • Giovanni Di Benedetto, saggista e docente liceo Vittorio Emanuele II, Palermo
  • Candida di Franco, docente, Cobas Scuola Palermo
  • Enrico Di Giacomo, giornalista, direttore di Stampalibera.it
  • Salvatore Distefano, presidente Associazione Etnea Studi Storico-Filosofici
  • Gabriella Falcicchio, Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
  • Giuseppe Follino, docente, Cobas Scuola Grosseto
  • Elena Gagliasso, docente di Filosofia della Scienza al Dipartimento di Filosofia, Università di Roma La Sapienza
  • Gloria Ghetti, docente, Faenza
  • Marcello Ghilardi, docente di Estetica, Università di Padova
  • Nella Ginatempo, sociologa
  • Salvatore Giuffrida, PO di Geometria, in ritiro, Catania
  • Eric Gobetti, storico del fascismo e della Resistenza
  • Elisabetta Grimani, docente di lettere, Cobas Scuola Terni
  • Donatella Guarino, docente, Cobas Scuola Napoli
  • Irene Landi, CEL di lingua italiana, Università di Pisa
  • Simona La Spina, docente di lettere, Cobas Scuola Catania
  • Rossella Latempa, redazione “Roars”
  • Roberta Leoni, docente, Cobas Scuola della Tuscia
  • Simona Loddo, docente, Cobas Scuola Cagliari
  • Laura Marchetti, docente di Didattica generale all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e docente di Didattica delle culture all’Università degli Studi di Foggia
  • Federico Martino, già ordinario di Storia del diritto italiano, Università di Messina
  • Mina Matteo, docente, Cobas Scuola Lecce
  • Elena Mignosi, docente di Pedagogia generale sociale, Università di Palermo
  • Paolo Missiroli, docente, Faenza
  • Teresa Modafferi, Cobas Scuola Catania
  • Federico Oliveri, ricercatore senior presso il Centro interdisciplinare “Scienze per la Pace” dell’Università di Pisa
  • Fausto Pascali, docente, Cobas Scuola Pisa
  • Lorenzo Perrona, docente, Cobas Scuola Siracusa
  • Valentina Petillo, docente, Cobas Scuola Napoli
  • Gianni Piazza, docente, Università di Catania
  • Antonio Pioletti, professore emerito, Università di Catania
  • Renata Puleo, “NiNaNd@”
  • Riccardo Loia, docente, Cobas Scuola Varese
  • Giuseppe Restifo, storico, ricercatore indipendente
  • Onofrio Romano, Sociologia dei mutamenti, Università Roma Tre
  • Citto Sajia, critico cinematografico, già docente Università di Messina
  • Mario Sanguinetti, Cobas Scuola della Tuscia
  • Felice Scalia, gesuita
  • Attilio Scuderi, docente, Università di Catania
  • Alessandro Simoncini, Dipartimento di scienze umane e sociali internazionali, Università per Stranieri di Perugia
  • Alessandro Somma, ordinario di Diritto comparato, Università di Roma La Sapienza
  • Matteo Vescovi, docente, Bologna
  • Viviana Vigneri, docente, Lecce

Comunicato del Gioberti per la Pace

Tutte le componenti del Liceo classico linguistico statale “V. Gioberti” di Torino, Dirigente scolastico,
docenti e personale ATA, riaffermano il valore fondamentale della convivenza pacifica tra i popoli, sancita dall’articolo 11 della Costituzione italiana, che recita come segue:
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Di fronte all’apparente e precipitoso fallimento delle trattative diplomatiche, non sufficientemente sostenute in ambito internazionale per la risoluzione pacifica del conflitto tra Federazione Russa e Ucraina, ribadiscono la necessità di intensificare nelle scuole di ogni ordine e grado le iniziative volte ad una coerente ed effettiva educazione alla pace, trasversale ad ogni materia di studio e centrale in quella di educazione civica.
Auspicano che le poche iniziative di trattativa diplomatica per risolvere l’attuale conflitto militare all’interno dell’Europa, episodicamente proposte da più parti, vengano finalmente prese in considerazione da entrambi i paesi belligeranti e fatte proprie dai parlamenti degli Stati membri della UE.
Sperano in un futuro di pace e stabilità in cui le future generazioni, della cui formazione civile, culturale ed umana si occupano professionalmente in prima persona, possano vivere e agire in serenità, libere dall’angoscia della guerra, delle malattie, delle catastrofi ambientali e della povertà, mali da sempre concatenati.
Torino, 28 gennaio 2023


“IMPEGNO PER LA PACE” TRA LE LINEE GUIDA DI EDUCAZIONE CIVICA. Mozione dell’Istituto A. Avogadro di Torino

Le insegnanti e gli insegnanti dell’IIS A. Avogadro, fortemente preoccupati per la prosecuzione del conflitto tra Ucraina e Russia e per la minaccia nucleare che incombe sul futuro non solo delle/i giovani che educano, ma dell’intera umanità, auspicano l’immediato cessate il fuoco e l’apertura delle trattative tra le parti. Allo scoppio del conflitto, aderendo a un diffuso bisogno di contrastare il sentimento di impotenza di fronte al tragico riproporsi della guerra, l’Istituto A. Avogadro, come tante altre scuole, si è prodigato per dare una prima immediata risposta alla crisi umanitaria che si è presentata davanti agli occhi di tutti. Sono stati raccolti e inviati in Ucraina coperte e generi di prima necessità; le classi hanno accolto e sostenuto i compagni profughi appena arrivati in città; la scuola ha avviato una riflessione e ha manifestato per la pace. Non si è trattato di singole iniziative bensì di un’azione istituzionale della scuola, che vuole custodire e condividere il valore della pace e della democrazia. Dopo più di un anno di conflitto, le insegnanti e gli insegnanti dell’Istituto si impegnano a promuovere la riflessione sulla pace e sulla guerra nell’ambito delle proprie discipline inserendo l’impegno per la pace all’interno delle linee guida dell’educazione civica e accogliendo iniziative del territorio.

Torino, 16 giugno 2023


Delibera adottata all’unanimità dal Collegio Docenti dell’Istituto J. B. Beccari di Torino

L’Istituto “J. B. Beccari” promuove la Costituzione tutta e in particolare l’art. 11, ne fa strumento di insegnamento all’interno dei percorsi curricolari, promuove corsi di formazione per docenti di educazione alla pace e alla non violenza, promuove la formazione dei propri studenti in ordine alla pace, alla mediazione dei conflitti e alla non violenza, promuove la collaborazione con enti, associazioni, fondazioni che abbiano come obiettivo intellettuale, culturale, strategico la pace, promuove la costituzione di una rete di scuole denominata “Scuole di pace” per diffondere i valori irrinunciabili della pace e della convivenza tra i popoli, delle convivenza in pace di culture diverse, di religioni diverse, di etnie diverse, di colori diversi, promuove la diversità in tutte le due forme come ricchezza irrinunciabile. L’Istituto “J. B. Beccari” condanna la guerra in tutte le sue forme: militare, economica, sociale, alimentare; condanna le strategie di impoverimento dei popoli, di sottrazione e mercificazione delle risorse fondamentali, condanna la violenza in tutte le forme e si fa promotore di risorse di pace.
Torino, 2 marzo 2023


Il Primo Liceo Artistico di Torino per la pace. Mozione approvata dal Collegio Docenti

Le insegnanti e gli insegnanti del Primo Liceo Artistico di Torino, fortemente preoccupati per la prosecuzione del conflitto tra Ucraina e Russia e per la minaccia nucleare che incombe sul futuro non solo delle/i giovani che educano, ma dell’intera umanità, auspicano l’immediato cessate il fuoco e l’apertura di trattative tra le parti. Questo conflitto sta drammaticamente mostrando che con la guerra, da cui in Europa ci si credeva immunizzati dopo gli orrori di due conflitti mondiali, si vuole ancora nel XXI secolo scrivere la storia, una storia che, come insegna il passato, e oggi anche il presente, non può essere che di morte e distruzione. È dunque importante coltivare e diffondere una cultura di pace, specie in un paese (Italia) ed in una comunità internazionale (UE) che sostengono il conflitto più di quanto non cerchino vie di pace. La scuola è il luogo privilegiato per costruire e trasmettere questa cultura di pace. Sulla base di queste considerazioni, il Collegio Docenti di questo istituto si impegna a promuovere la riflessione sulla pace e sulla guerra nell’ambito delle diverse discipline e dell’educazione civica, ad accogliere iniziative proposte dal territorio e a organizzare momenti specifici dedicati al tema tra le iniziative che la scuola propone.
Torino, 8 febbraio 2023


Comunicato per la Pace del Liceo Gioberti di Torino

Tutte le componenti del Liceo classico linguistico statale “V. Gioberti” di Torino, Dirigente scolastico, docenti e personale ATA, riaffermano il valore fondamentale della convivenza pacifica tra i popoli, sancita dall’articolo 11 della Costituzione italiana, che recita come segue: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo». Di fronte all’apparente e precipitoso fallimento delle trattative diplomatiche, non sufficientemente sostenute in ambito internazionale per la risoluzione pacifica del conflitto tra Federazione Russa e Ucraina, ribadiscono la necessità di intensificare nelle scuole di ogni ordine e grado le iniziative volte ad una coerente ed effettiva educazione alla pace, trasversale ad ogni materia di studio e centrale in quella di educazione civica. Auspicano che le poche iniziative di trattativa diplomatica per risolvere l’attuale conflitto militare all’interno dell’Europa, episodicamente proposte da più parti, vengano finalmente prese in considerazione da entrambi i paesi belligeranti e fatte proprie dai parlamenti degli Stati membri della UE. Sperano in un futuro di pace e stabilità in cui le future generazioni, della cui formazione civile, culturale ed umana si occupano professionalmente in prima persona, possano vivere e agire in serenità, libere dall’angoscia della guerra, delle malattie, delle catastrofi ambientali e della povertà, mali da sempre concatenati.
Torino, 28 gennaio 2023


Il Liceo Blaise Pascal per la pace. Mozione sottoscritta dai Docenti e dal personale ATA del Liceo B. Pascal di Giaveno

Gli insegnanti ed il personale ATA del Liceo Pascal di Giaveno condividono la preoccupazione per la prosecuzione del conflitto tra Ucraina e Russia e per la minaccia nucleare che incombe sul futuro non solo delle/i giovani che educano, ma dell’intera umanità, auspicano da tempo il cessate il fuoco e l’apertura di trattative tra le parti. Questo conflitto sta drammaticamente mostrando come l’Europa sia ancora di fronte alle stesse devastazioni che hanno caratterizzato i secoli passati e constata che permangono gli stessi modelli di aggressione, logoramento e sopraffazione finale. È dunque importante coltivare e diffondere una cultura di pace, e la scuola è un luogo privilegiato per produrla e trasmetterla. Sulla base di queste considerazioni, i docenti si impegnano a promuovere la riflessione sulla pace e sulla guerra nell’ambito delle diverse discipline e dell’educazione civica, ad accogliere iniziative suggerite dal territorio e a organizzare momenti specifici dedicati al tema tra le iniziative che la scuola propone. L’unica cosa che possiamo fare è promuovere una cultura di pace per disarmare ogni guerra.
A scuola di pace
Un impegno: parlare di guerra per educare alla pace
Un obiettivo: educare alla pace per vincere tutti
Un sogno: vincere tutti per cambiare la storia degli uomini.
Giaveno, 27 gennaio 2023


Mozione del Collegio dei Docenti dell’IC Gozzi-Olivetti di Torino. Approvata all’unanimità il 14 dicembre 2022

Allo scoppio del conflitto in Ucraina, aderendo a un diffuso bisogno di contrastare il sentimento di impotenza di fronte al tragico riproporsi della guerra, l’Istituto comprensivo Gozzi-Olivetti, come tante altre scuole, si è prodigato per dare una prima immediata risposta alla crisi umanitaria che si è presentata davanti agli occhi di tutti. Sono stati raccolti e inviati in Ucraina coperte e generi di prima necessità; le classi hanno accolto e sostenuto i compagni profughi appena arrivati in città; la scuola ha avviato una riflessione e ha manifestato per la pace. Non si è trattato di una semplice iniziativa finalizzata a confortare gli studenti, bensì di un’azione istituzionale della scuola, che vuole custodire e condividere il valore della pace e della democrazia. Agli studenti, peraltro, non sfugge, oltre al dramma dei coetanei che sopravvivono in tutte le zone di guerra, anche il potenziale devastante legato al possibile uso dell’arma atomica. Dopo nove mesi di conflitto, le insegnanti e gli insegnanti dell’Istituto chiedono l’immediato cessate il fuoco tra le parti e l’avvio dei negoziati e si impegnano a promuovere la riflessione sulla pace e sulla guerra nell’ambito delle proprie discipline, all’interno dell’educazione civica e accogliendo iniziative proposte dal territorio.
Torino, 14 dicembre 2022


Il Liceo scientifico Galileo Ferraris per la pace. Mozione sottoscritta dai Docenti del Liceo Galileo Ferraris di Torino

Le insegnanti e gli insegnanti del Liceo Galileo Ferraris, fortemente preoccupati per la prosecuzione del conflitto tra Ucraina e Russia e per la minaccia nucleare che incombe sul futuro non solo delle/i giovani che educano, ma dell’intera umanità, auspicano l’immediato cessate il fuoco e l’apertura di trattative tra le parti. Questo conflitto sta drammaticamente mostrando che con la guerra, da cui in Europa ci si credeva immunizzati dopo gli orrori di due conflitti mondiali, si vuole ancora nel XXI secolo scrivere la storia, una storia che, come insegna il passato, e oggi anche il presente, non può essere che di morte e distruzione.
È dunque importante coltivare e diffondere una cultura di pace, e la scuola è un luogo privilegiato per produrla e trasmetterla. Sulla base di queste considerazioni, i docenti si impegnano a promuovere la riflessione sulla pace e sulla guerra nell’ambito delle diverse discipline e dell’educazione civica, ad accogliere iniziative proposte dal territorio e a organizzare momenti specifici dedicati al tema tra le iniziative che la scuola propone.

Torino,12 dicembre 2022


L’Einstein per la pace. Mozione approvata dal Collegio Docenti del Liceo Einstein di Torino

Le insegnanti e gli insegnanti del Liceo Einstein, fortemente preoccupati per la prosecuzione del conflitto tra Ucraina e Russia e per la minaccia nucleare che incombe sul futuro non solo delle/i giovani che educano, ma dell’intera umanità, auspicano l’immediato cessate il fuoco e l’apertura di trattative tra le parti. Questo conflitto sta drammaticamente mostrando che con la guerra, da cui in Europa ci si credeva immunizzati dopo gli orrori di due conflitti mondiali, si vuole ancora nel XXI secolo scrivere la storia, una storia che, come insegna il passato, e oggi anche il presente, non può essere che di morte e distruzione.
E’ dunque importante coltivare e diffondere una cultura di pace, e la scuola è un luogo privilegiato per produrla e trasmetterla. Sulla base di queste considerazioni, il Collegio docenti si impegna a promuovere la riflessione sulla pace e sulla guerra nell’ambito delle diverse discipline e dell’educazione civica, ad accogliere iniziative proposte dal territorio e a organizzare momenti specifici dedicati al tema tra le iniziative che la scuola propone.

Torino, 6 dicembre 2022


Mozione per la pace del Liceo Cavour di Torino

All’indomani del conflitto in Ucraina, il Liceo Classico e Musicale Cavour si si è prodigato per dare una prima immediata risposta alla tragedia umanitaria che si è presentata davanti agli occhi di tutti. L’impegno non si è esaurito in quei primi, concretissimi atti, anzi, dopo otto mesi di conflitto, è ancora vivo e altrettanto concreto.
Per questi motivi, il personale in servizio presso il Liceo Classico e Musicale Cavour di Torino chiede, in primo luogo, l’immediato “cessate il fuoco” tra le parti e il conseguente avvio dei negoziati; in secondo luogo, si impegna a promuovere la riflessione sulla Pace e sulla guerra nell’ambito delle proprie funzioni professionali, all’interno della progettazione dell’Educazione Civica e accogliendo iniziative proposte dagli Enti Territoriali.

Torino, 29 ottobre 2022