La sola proposta, anche se poi ritirata in seguito al clamore suscitato su vari media nazionali, alle proteste di associazioni come l’Anpi, e alla promessa mobilitazione da parte del Collettivo studentesco dell’istituto, che in una scuola pubblica – il liceo “Filippo Brunelleschi” di Afragola (Na) – venisse presentato il discusso libro del generale Vannacci, ci sorprende e ci disgusta.
Ci sorprende perché si tratta del libro da cui si sono dissociati persino alcuni esponenti dell’attuale governo di ultra destra parlando di “farneticazioni personali”, mentre negli ultimi tempi è più usuale che la militarizzazione della scuola e della società passi attraverso la narrazione delle FF.AA. come dedite alla protezione dei più deboli, all’inclusione di genere, alla tutela della salute e dell’ambiente, alla difesa della Costituzione, relegandone in secondo piano l’aspetto principale, e cioè il fatto che esse siano armate e che il loro lavoro sia fare la guerra. Verrebbe quasi da pensare che si voglia persuadere l’opinione pubblica italiana diversificando le “strategie pubblicitarie”: per grandi e per piccini, per progressisti e per reazionari.
Il solo fatto che sia stata fatta una proposta del genere è un segno inquietante dell’aria che tira e dell’urgenza di mobilitarsi sia contro la progressiva normalizzazione della presenza di uomini in divisa in un luogo di cultura e di educazione, e sia contro le idee retrive che quest’uomo in particolare professa.
Apprendiamo quindi con sollievo la notizia (leggi qui) che la presentazione non verrà più svolta, come prova del fatto che non è mai vano denunciare e attivarsi per contrastare questa deriva militarista che attanaglia l’intera società.