La denuncia della crescente escalation militare e della montante militarizzazione della società civile che l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole sta portando avanti non risparmia, ovviamente il mondo accademico. Anzi, in virtù della maggiore autonomia di ricerca e di finanziamento, le Università non disdegnano fondi provenienti da settori compomessi con la fabbricazione di armi e di strumenti di morte, come Leonadro Spa, infatti: «Le università italiane sono infatti coinvolte in 67 progetti di ricerca e formazione con aziende private del comparto bellico (85 aziende, di cui circa la metà non è nota) e istituzioni militari».
Nell’articolo di http://www.riscattopisa.it vi è una denuncia della grave collisione di interessi tra mondo accademico e settore militare, in particolare per quanto riguarda l’Università di Pisa, di cui sono stati resi pubblici molti documenti che ne dimostrano la pesante connivenza.