La questione base a Pisa è ricominciata, la faranno come deciso dall’ultimo tavolo

Come l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ormai da tempo fa affermando, la deriva militarista è condivisa bipartisan dai governi e dalle amministrazioni di centrosinistra e centrodestra, tutti allineati su politiche neoliberistiche e capitalistiche. In questa prospettiva la guerra è sostenuta da uno dei più grandi complessi industriali e muove un indotto economico con enormi interessi da parte delle multinazionali, ma anche da parte dei singoli Stati, tra cui l’Italia, che partecipa al pacchetto azionistico di Leonadro SpA, una delle più grandi imprese belliche del mondo. Peccato che tutto questo indotto economico porti solo morte per le popolazioni di tutto il mondo, che subiscono inermi le guerre, e benefici sono per qualche capitalista, immune dagli effetti distruttivi della violenza bellica.

Questa premessa è necessaria per rilanciare l’articolo del BLOG delegati e lavoratori indipendenti Pisa sulla decisione di proseguire con la costruzione della nuova base militare a Pisa, nel quale si afferma che l’accordo «è frutto del compromesso tra enti locali governati dal centro sinistra e dal centro destra che si sono mossi verso lo stesso obiettivo: accettare la militarizzazione del territorio pisano presentandola come opportunità  da cogliere attraverso le cosiddette opere di compensazione».

Clicca qui per leggere l’articolo del blog sulla base militare di Pisa.

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