Sabato 2 settembre è stato un bel pomeriggio di sentita partecipazione da parte di cittadini non solo di Borgomanero e dintorni, ma anche di Novara. Con gli organizzatori si è lavorato tanto per il coinvolgimento di soggetti di diverse parti della provincia, ma a dire il vero non ci aspettavamo l’affluenza che in realtà c’è stata, sfidando l’ultimo scampolo d’estate. Merito dell’alto livello dei relatori e delle relatrici, che hanno toccato temi molto attuali e concreti in riferimento alle istanze di pace e disarmo che alla Conferenza Internazionale di Vienna sono state presentate dalla società civile del mondo pacifista.
Infatti parlare in modo semplice, chiaro, concreto di argomenti che riguardano la vita delle persone (perché parlare di pace/guerra in Ucraina e nel mondo non è una cosa astratta e lontana da noi, ma ci riguarda e ci coinvolge per tutti i risvolti che ne derivano e che conosciamo bene) forse è la chiave per motivare la gente stessa che da troppo tempo ormai, a causa dell’individualismo da social e dell’isolamento da covid, non vive più realmente la partecipazione democratica.
Eh sì, perché eventi di questo genere, insieme ai presìdi e alle manifestazioni, contribuiscono a rinvigorire la democrazia indebolita dal cosiddetto mainstream, che ci vorrebbe omologati e asserviti alle logiche di potere, in cui la partecipazione è ridotta alla condizione di follower che si esprimono con i “like”(?!). Ed è proprio il desiderio di portare delle voci “fuori dal coro” che ha spinto noi organizzatori a provarci, pensando che, al di là dei risultati, fosse un valore aggiunto soltanto provarci…
L’aspetto più significativo che, da questa bella esperienza, innanzitutto umana per il dialogo costruttivo con i relatori e per la cooperazione tra soggetti coinvolti, si può cogliere è l’opportunità di farne un punto di partenza per costruire una rete, un coordinamento, una coalizione (chissà..) anche in questo territorio.
La Scuola per la pace e l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole hanno portato con Terry Silvestrini una testimonianza viva e vera di diverse realtà scolastiche di oggi che, da un lato si impegnano per la difesa della pace, facendo sentire la loro voce a partire dai Collegi docenti, dall’altro denunciano la deriva militarista che sta (silenziosamente) prendendo piede nelle istituzioni scolastiche in diverse località del Paese, oltre che nella cultura e nell’educazione delle giovani generazioni.
Antonietta Lavista



