Pubblichiamo il Comunicato Stampa di Cambiare Rotta Bologna in seguito agli eventi di ieri.
Ieri, 21 novembre 2023, è stata un’importante giornata di lotta: insieme a moltissimi studenti e studentesse siamo stati con GEP (Giovani e Palestina) Bologna sotto al rettorato in occasione della riunione del Senato accademico, eravamo in piazza per chiedere lo STOP immediato ad ogni genere di accordo che il nostro ateneo intrattiene con la guerra e l’entità sionista ed in supporto della mozione che riportava l’appello delle centinaia di professori della nostra università per il cessate il fuoco a Gaza e la condanna dell’università contro i crimini Israeliani.
Dopo essere entrati dentro al rettorato, il senato accademico non ha avuto nemmeno il minimo di dignità e umanità da far passare la mozione, è stata invece approvata una vaga mozione del rettore per la “neutralità” dell’ateneo – tacendo invece sulle collaborazioni con la guerra ed Israele-, una posizione ribadita anche dopo un incontro di una delegazione con il rettore.
Rifiutando la mozione e tacendo sulle collaborazioni con Israele, il rettore e la governance d’Ateneo hanno nei fatti ribadito la loro posizione di complicità con Israele e il genocidio del popolo palestinese.
Oggi l’università ha chiaramente mostrato il suo vero volto: l’UniBO oggi ha deciso fermamente di rimanere con le mani sporche di sangue, di rimanere complice di Israele sia a livello ideologico che nei fatti. Quest’università da anni continua a stipulare accordi con lo stato criminale di Israele, le sue università dell’apartheid e la sua industria bellica (clicca qui per il Dossier sull’UNIBO di Curcio, ndr)
Evidentemente, né le manifestazioni oceaniche per la Palestina in tutta Italia, né più di un mese di mobilitazione in università e ben sei giorni di occupazione sono bastati a smuovere le coscienze del rettore e del senato accademico. Ma se loro non rappresentano nè gli studenti nè i professori di questa università, se non si vergognano di essere complici dello sterminio del popolo palestinese: allora è tempo di liberarci di questo rettore e della governance: MOLARI DIMISSIONI!
Se le nostre istituzioni, le nostre università continuano ad essere complici del massacro, qui a Bologna così come a UniFI – dove oggi gli studenti che hanno manifestato sotto al proprio rettorato sono stati caricati dalla polizia (clicca qui per la notizia)- allora noi continueremo a lottare e mobilitarci: raccogliamo l’appello delle università e dei sindacati palestinesi e continuiamo a costruire la lotta affinché tutti gli accordi che i nostri atenei hanno con l’entità sionista vengano recisi e affinché questa università si schieri a fianco del popolo palestinese!
Per questi motivi il 29/11 scenderemo in piazza, nella giornata di mobilitazione nazionale in università lanciata da @giovanipalestinesi.it per continuare a gridare che noi non ci stiamo: vogliamo Israele fuori dall’università, vogliamo le dimissioni del “magnifico” rettore Molari e della governance universitaria complice del massacro sionista!
FUORI ISRAELE DALL’UNIVERSITÀ!
MOLARI DIMETTITI!





