Ci scusiamo per non essere fisicamente presenti alla assemblea antimilitarista milanese di sabato 16 settembre 2023, ma non volevamo far mancare l’intervento dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università.
Nei giorni scorsi abbiamo organizzato alcune manifestazioni per chiedere il ritiro degli zainetti di Giochi Preziosi e per chiedere il boicottaggio degli zaini militari distribuiti nei loro negozi.
Sempre come Osservatorio siamo intervenuti in manifestazioni e assemblee in Sicilia, a Firenze e a Pisa per contrastare la crescente militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli atenei, che da tempo hanno fatto ricorso ai finanziamenti delle industrie di armi anche attraverso borse di studio, percorsi di ricerca e stages di studenti nelle loro aziende produttrici di morte.
Le scuole e le università stanno sempre più diventando terreno di conquista di una ideologia bellicista e di controllo securitario, avvalendosi del sistematico e diretto intervento delle forze armate (in particolare italiane e statunitensi) nella vita scolastica. Si promuovono iniziative apparentemente neutre per promuovere la carriera militare in Italia e all’estero presentando le forze armate e le forze di sicurezza come risolutive di problematiche, che sono invece pertinenti alla società civile.
Da anni assistiamo a lezioni di militari su innumerevoli materie e con percorsi di studio inclini anche a un revisionismo storico atto a riabilitare il passato coloniale e fascista, sdoganare in nome della italianità gerarchi fascisti presentati come eroici soldati ai quali affidare non solo la memoria del passato, ma affidando alle loro infauste gesta un insegnamento per il presente
Questa invasione di campo vede come protagonisti rappresentanti delle forze militari addirittura in qualità di “docenti”, che tengono lezioni su vari argomenti (dall’inglese affidato a personale NATO a tematiche inerenti la legalità e la Costituzione) per coinvolgere persino i percorsi di alternanza scuola-lavoro (PCTO) attraverso l’organizzazione di visite a basi militari o caserme. Il tutto suffragato da protocolli di intesa firmati da rappresentanti dell’Esercito con il Ministero dell’Istruzione, gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali.
Abbiamo redatto un Vademecum, scaricabile sul sito dell’ Osservatorio (clicca qui per il Vademecum), per fornire a tutte le componenti scolastiche strumenti formali e pratici per contrastare la crescente presenza militare nelle scuole, ma anche per proporre un’idea altra di scuola e di società smilitarizzata. Un punto fermo per l’Osservatorio è la centralità degli organi collegiali e democratici della scuola (Collegio dei docenti, Consiglio d’Istituto, Consigli di classe) e il loro corretto funzionamento pur conoscendone gli innumerevoli limiti.
Chiediamo all’assemblea nazionale antimilitarista una concreta interazione in vista non solo della giornata nazionale contro la guerra del 21 Ottobre, ma per costruire nel mondo scolastico e nella società una mobilitazione contro la retorica e la politica di guerra attorno alla scadenza del 4 novembre
Federico Giusti (CUB) e Giuseppe Saraceno (Cobas Scuola) per
l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università