Fallimento dell’istruzione a Cutro (KR): edifici dell’esercito alle scuole e alzabandiera

Nel corso del mese di ottobre a Cutro le mancanze a livello centrale del Ministero dell’Istruzione e del Merito sono state addirittura celebrate con tanto di fanfare e alzabandiera in un cortocircuito del pensiero che ha dell’incredibile.

Apprendiamo infatti dalla stampa (clicca qui per la notizia) che nel comune del crotonese, in assenza di strutture scolastiche, 230 scolari dell’istituto comprensivo “Abate Fabio di Bona” sono ospitati da inizio anno in 12 appartamenti costruiti per alloggiare personale dell’esercito e attualmente vuoti.

Se, da una parte, non possiamo che accogliere positivamente ogni riconversione a uso civile di strutture militari, dall’altra, dobbiamo sottolineare che in questo caso si tratta di un provvedimento che nulla ha di definitivo trattandosi solamente di una soluzione temporanea autorizzata dal ministero della Difesa.

Da anni e da più fronti viene costantemente denunciato l’atteggiamento di completa inerzia a qualsiasi livello nella ricerca di una soluzione per il problema della cronica mancanza di spazi per le scuole.

A Cutro siamo addirittura arrivati al paradosso per cui l’esercito italiano diventa il “supplente” dello Stato. La soluzione trovata nella cittadina calabrese avrebbe dovuto suscitare ben più di un interrogativo per quanto riguarda la questione degli spazi e del sottofinanziamento in generale della scuola.

E, invece, la consegna degli appartamenti ad uso scolastico si è addirittura svolta in un contesto celebrativo con tanto di cerimonia dell’alzabandiera collettiva, che ha visto uniti militari, alunne e alunni, mentre da più parti venivano sottolineate l’empatia, la solidarietà e la sinergia tra varie istituzioni dello Stato a tutto vantaggio delle giovani generazioni.

Una cerimonia, avvenuta alla presenza di alte cariche civili e militari, che per l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ha sentenziato l’ennesimo fallimento di una politica scolastica senza prospettive e ha imposto ancora una volta una visione dell’educazione che spinge studenti e studentesse accanto a forze militari per la riaffermazione di una cultura bellicistica che non lascia spazio a obiezioni e interrogativi.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

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