Per la Sardegna il 4 novembre non è e non sarà mai una festa! No alla festa delle forze armate!
Il 4 novembre il ministro della Difesa Crosetto e il Presidente Mattarella saranno a Cagliari per celebrare il giorno dell’Unità Nazionale e la giornata delle Forze Armate. E il governo Meloni vorrebbe che il 4 novembre (ricorrenza dell’armistizio tra Italia e Austria nella Prima guerra mondiale) diventasse festa nazionale.
Col 4 novembre la retorica del compimento dell’unità nazionale conferisce una valutazione positiva della partecipazione dell’Italia alla Prima guerra mondiale, che fu, invece, per il nostro paese una guerra imperialista e “orrenda carneficina”. Il 4 novembre, pertanto, non potrà mai essere festa dell’Unità nazionale, ma può essere un utile espediente per mettere in sordina la giornata del 25 Aprile e la Liberazione come momento fondante della nostra storia.
Malgrado i moltissimi segni di opposizione che da anni vengono dalla Sardegna contro le basi NATO e le loro devastanti attività, non ultimo il parere negativo che il CoMiPa ha espresso sulle esercitazioni militari di quest’anno, il ministro Crosetto ha per decreto disposto che i giochi di guerra in Sardegna debbano comunque essere svolti e ha affermato che qui poligoni ed esercitazioni militari non vedranno alcun ridimensionamento. Ciò malgrado la devastazione ambientale e le conseguenti patologie per le persone e gli animali diventino sempre più evidenti. Cosa c’è da festeggiare in questo?
È in corso il feroce bombardamento e attacco di terra della Striscia di Gaza, che ha causato atrocità tremende, tra cui la cifra spaventosa di oltre 8000 morti in neanche un mese, di cui la metà bambini, e il governo italiano ha deciso di astenersi davanti alla mozione dell’Assemblea dell’ONU di cessate il fuoco. Con questo il governo si è reso complice degli eccidi dell’esercito israeliano, con cui l’Italia ha da anni rapporti di collaborazione militare.
Sempre più scopertamente le FFAA sono portatrici di logiche belligeranti e stragiste, dove la popolazione civile subisce le conseguenze peggiori: è inaccettabile, pertanto, che ci chiedano di festeggiare le Forze Armate.
Gli eserciti non hanno trovato soluzione in Ucraina, la cui popolazione paga il prezzo più tremendo in una guerra che poteva essere evitata: ribadiamo la nostra totale contrarietà all’invio di armi in Ucraina, che stanno portando ad un’escalation sempre più temibile, sino a rischiare una guerra combattuta con l’arma atomica contro la Russia.
Siamo contrari alla spettacolarizzazione delle forze militari e pertanto anche alle Frecce tricolori che il 4 novembre si esibiranno di nuovo (dopo che già avevano bloccato il Poetto lo scorso agosto); Frecce tricolori e parate dei corpi d’armata fanno parte di quell’esibizione di forza volta a generare in chi assiste plauso e stupore, e concorrono a formare il consenso di cui il sistema militare ha bisogno.
Da vari anni questo bisogno di consenso si spinge sin dentro le scuole in operazioni di propaganda militarista, e addirittura portando gli studenti in strutture militari, magari per l’alternanza scuola-lavoro (PCTO) che diventa così alternanza scuola-caserma, sempre cercando di presentare agli studenti l’arruolamento come la scelta giusta per il loro futuro, sempre cercando rendere la presenza dei militari come cosa normale e affare corrente.
Per ribadire il nostro NO al 4 novembre come giornata delle Forze armate e men che meno come festa nazionale, corteo a partire da p.zza Giovanni XXIII, Cagliari, ore 9.30.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Cagliari Cobas Scuola Cagliari, USB Scuola Cagliari