Bruna Bianchi, già docente di Storia del pensiero politico contemporaneo e Storia delle donne e questioni di genere all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e attivista pacifista, in un articolo molto dettagliato pubblicato su Comune-info.net mette a confronto il processi di militarizzazione in atto già da tempo in Ucraina, Bielorussia e Russia, circostanze che preludono, in maniera piuttosto automatica, ad avviare quella escalation di violenza che porta inevitabilmente alla guerra.
Nel corso della sua analisi sulle strategie per un’educazione militare e nazional patriottica, Bruna Bianchi cita anche il prezioso lavoro dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università in Italia nel contrastare la deriva della scuola con la sua martellante retorica sulla “Cultura della difesa” e sulla “Cultura della sicurezza”.
«Contrastare il militarismo, interrompere il cerchio di morte e distruzione che si autoriproduce richiederà un sempre maggiore impegno per criticare dalle fondamenta l’idea della legittimità dell’uccisione difensiva, sviluppare un approccio olistico all’educazione, interrogarsi sui modi oppressivi ancora diffusi di intendere l’infanzia, ascoltare i bambini, dare loro credito e potere, imparare a cogliere e accogliere i tratti dell’infanzia: curiosità, creatività, immaginazione, desiderio di sperimentare e di apprendere, apertura mentale e, soprattutto, bisogno di amare affinché questi tratti e sentimenti positivi non siano deviati dal discorso militarista, ma possano riversarsi in un mondo devastato che non ha bisogno dell’altruismo del sacrificio di sé, ma dell’altruismo del riconoscimento dell’altro».
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