Catania, Piazza Università, manifestazione del 4 novembre. Non è la nostra festa!

Il governo Meloni vorrebbe che il 4 Novembre (firma dell’armistizio fra Italia e Austria nella prima guerra mondiale) diventasse festa nazionale. Attraverso la retorica del compimento dell’unità nazionale si vuole fare accettare alle giovani generazioni, e a tutte/i le/i cittadine/i, l’inevitabilità delle guerre, negando ogni forma di riflessione critica sul tema.

Noi, convinti che l’Italia – come dice la Costituzione – debba ripudiare la guerra, ricordiamo, invece, che la Prima guerra mondiale fu per il nostro Paese una guerra imperialista, “un’orrenda carneficina”, causa d’immensi dolori e stravolgimenti delle vite.

La guerra, qualsiasi guerra, è solo morte e distruzione.

Noi rifiutiamo questa retorica bellicista, che è in linea con il processo di militarizzazione, già molto avanzato, delle scuole e delle università. Non vogliamo la presenza dei militari nelle scuole (la scuola deve educare alla pace); non vogliamo che le caserme e le basi militari (italiane e straniere) siano frequentate dalle nostre studentesse e dai nostri studenti per svolgervi l’ex alternanza scuola-lavoro; non vogliamo che la ricerca, universitaria e non, sia subordinata ai diktat delle industrie belliche.

In sostanza, contrastiamo quel processo di “normalizzazione” della guerra, portato oggi avanti anche da quasi tutti i mezzi di informazione.

Noi, al contrario, pensiamo che occorre fare di tutto per difendere la pace, a partire dal CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO in Palestina e Ucraina.

Con questi obiettivi, manifesteremo il 4 novembre in tutta Italia.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

Aderiscono: Associazione comunista Olga Benario; Cobas; Comitato No Muos No Sigonella; La Città Felice; LHIVE; Federazione del sociale USB; PCL; Partito della Rifondazione comunista CT; Redazione de I siciliani giovani; Sinistra Anticapitalista; Sinistra Italiana CT; Spine nel fianco; USB Scuola P.I.

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