Arrivano i mostri: Cavalcata del Bicentenario e reclutamento studentesco a Siena

In questo periodo ricorre il bicentenario della Cavalleria e l’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana ha pensato bene di diramare ai docenti e dirigenti delle scuole toscane, agli alunni e alle alunne, con relative famiglie, una circolare con cui si rendeva nota la cerimonia clou dell’evento: “La cavalcata del bicentenario”.

Due squadriglie a cavallo sono partite una da Lecce e l’altra da Torino, per convergere a Roma il 27 ottobre. Tappa fondamentale per i cavalleggeri provenienti da nord è stata Siena.

Il 22 ottobre a Siena in Piazza del Campo alle ore 10:00 era in programma il passaggio della pattuglia dei cavalieri con relativa cerimonia dell’alzabandiera alla presenza di autorità civili e militari. Le scolaresche erano invitate a partecipare con i loro docenti e familiari per rendere omaggio all’ardimentoso drappello. In ogni caso, per unire l’omaggio patriottico all’aspetto pratico, in piazza del Campo era allestito per l’occasione un infopoint con personale militare che forniva delucidazioni per i concorsi di arruolamento nell’esercito e per i possibili sbocchi occupazionali nelle Forze armate. Non ci risulta che l’appello abbia ottenuto entusiastici riscontri e riteniamo che gli studenti abbiano deciso di trascorrere in altri e migliori modi la loro domenica mattina.

È sempre più evidente, in ogni caso, che la finalità della militarizzazione delle scuole ha come elemento caratterizzante non solo la propaganda ideologica, ma il vero e proprio reclutamento, almeno quando si tratta di scuole secondarie superiori. Dello stesso tenore infatti sono le iniziative che in Toscana l’Istituto Geografico Militare rivolge alle scuole in occasione del 4 novembre. In tale data alle scuole viene proposta un’attività online in cui vengono illustrate le possibilità occupazionali in tutti i vari comparti delle Forze Armate, con l’obiettivo di propagandare la nuova ferma volontaria iniziale e la ferma volontaria triennale.

Ricordiamo che anche in questa occasione, trattandosi oltretutto di attività non deliberata in collegio docenti né inserita nel PTOF, è possibile, qualora venga proposta, rifiutarla con la motivazione di attività non programmata o con l’esercizio dell’opzione di minoranza prevista anche in vademecum.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università – Livorno

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