Ecco i “progetti” dell’Istituto Geografico Militare per le scuole di ogni ordine e grado: dai genitori in divisa alla storia insegnata dai militari. Con l’obiettivo – sfruttando biecamente la terribile disoccupazione giovanile – di trasformare la Scuola in una specie di ufficio di collocamento dell’Esercito
Liberiamo formazione e orientamento dalle forze armate: la scuola è un luogo di pace e cultura
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università denuncia da mesi l’intollerabile invasione di campo da parte delle Forze Armate che la Scuola è costretta a subire grazie a tutta una serie di protocolli e intese tra il Miur/Mim e il mondo militare. Si tratta di proposte di collaborazione e formazione rivolte a docenti, studentesse e studenti tese a realizzare forme ibride di scuola-caserma e che segnano una pericolosa frana culturale cui sta andando incontro il mondo dell’istruzione.
Per rinnovare la possibilità di collaborazione tra Istituto Geografico Militare e Istituzioni Scolastiche che ne facciano richiesta, anche quest’anno, con nota 0014564 del 26 settembre 2023, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana ha inviato alle scuole una comunicazione avente ad oggetto: “Esercito Italiano – Progetto Conferenze scolastiche di informazione e orientamento – a.s. 2023-2024 – trasmissione”. L’obiettivo di una tale operazione è fin troppo esplicito. Scrive l’USR infatti rivolgendosi alle Istituzioni Scolastiche della Toscana, statali e paritarie: “Trasmettiamo, dunque, la comunicazione dell’Istituto Geografico Militare e i relativi allegati, con cui viene presentato il programma delle conferenze che si svolgeranno nel corso del corrente a.s. 2023- 2024, programma che vi invitiamo diffondere presso le sedi e i plessi scolastici di vostra competenza, affinché gli studenti e gli insegnanti delle scuole dislocate su tutto il territorio regionale, anche in zone periferiche, possano avere la possibilità di conoscere le svariate attività che l’Esercito realizza in Italia e all’estero e le opportunità professionali offerte”.
Quello che si legge poi nella citata comunicazione inviata all’USR da parte dell’IGM ha per noi dell’incredibile dal momento in cui la scuola viene trasformata in una specie di ufficio di collocamento, un luogo di incontro tra datore di lavoro (esercito) e alunn* di ogni fascia di età. Riferendosi all’anno scolastico 2022-2023, l’IGM scrive infatti che “l’attività informativa d’orientamento professionale è stata sviluppata dall’Esercito Italiano presso gli Istituti Scolastici della Regione presenti sul territorio regionale, confermando la proficua sinergia oramai consolidata tra il comparto militare e quello scolastico, incentrando gli incontri sui seguenti temi:
- origini dell’Esercito Italiano, l’impegno operativo, i compiti, le professioni dell’Esercito e le “opportunità professionali” riservate ai giovani;
- “4 novembre Giorno dell’Unità Nazionale-Giornata delle Forze Armate”, “La storia d’Italia attraverso l’evoluzione della Bandiera”, “La storia delle grandi esplorazioni geografiche” ed “Il Risorgimento Italiano – genesi ed evoluzione“.
Attraverso questa comunicazione viene proposto alle scuole “un ciclo di conferenze informative e di orientamento mediante presentazioni del personale qualificato dell’IGM e dei reparti dell’Esercito insistenti nella regione adeguate all’età anagrafica degli studenti”, come se ci potesse davvero essere un’età anagrafica adatta a un diretto contatto tra alunn* e corpi militari. In tre allegati viene quindi presentata una discutibilissima offerta formativa (ottobre 2023 – giugno 2024) distinta per Istituti Primari-elementari (progetto in All. A), Istituti Secondari di 1° grado-medie (progetto in All. B) e Istituti Secondari di 2° grado-superiori e Istituti Secondari di 2° grado-Licei Classici e Scientifici (progetto in All. C) che presenta dettagli a dir poco allarmanti.
Per i destinatari dell’allegato A, gli incontri “avranno durata di 1 ora circa e saranno finalizzate a presentare agli studenti l’Esercito Italiano, attraverso ausili video e linguaggio adeguato con il target anagrafico di riferimento. Nel periodo dal 9 ottobre – 03 novembre 2023, le conferenze saranno orientate alla commemorazione del 4 novembre – Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate”. Con piccola variazione su tema, per i destinatari dell’allegato B si scrive che gli incontri “avranno durata di 1 ora circa e saranno finalizzate a presentare agli studenti l’Esercito Italiano, attraverso ausili video e un linguaggio in linea con il target anagrafico di riferimento”. In entrambi i casi, a coordinare gli incontri sarà il personale dell’IGM o dei Reparti presenti nelle province della Regione “affiancato, eventualmente, da figure genitoriali in uniforme in qualità di testimonial, in grado di svolgere in prima persona l’azione di promozione della Forza Armata”. Per rendere più attrattivo il tutto, si specifica inoltre che durante lo svolgimento delle attività sarà eventualmente prevista la distibuzione di gadgets della Forza Armata (adesivi, poster, quaderni, matite, penne ecc.).
Più articolata l’offerta per i destinatari dell’allegato C dove si legge che le conferenze “avranno durata di 1 ora circa e saranno finalizzate a presentare agli studenti l’Esercito Italiano (organizzazione, compiti, missioni in patria ed all’estero, ecc) e fornire le informazioni necessarie ad orientarli sulle opportunità lavorative e professionali offerte dall’Esercito Italiano, per le principali figure che costituiscono la propria struttura ordinativa (Ufficiali-Marescialli-Volontario in ferma prefissata iniziale VFI). Inoltre, è intendimento della Forza Armata promuovere presso i Licei Classici e Scientifici, l’accesso alle Scuole Militari dell’Esercito, “Nunziatella” di Napoli e “Teuliè” di Milano, dove proseguire i percorsi scolastici dopo il biennio svolto presso gli Istituti Scolastici Superiori di 2° grado (preferibilmente Classici-Scientifici) e conseguire la maturità di licenza media superiore, acquisendo una vasta esperienza formativa, utile, in prospettiva, ad una eventuale carriera militare o ad una professione civile”. Ovviamente anche in questo caso gli incontri saranno orientati “alla commemorazione del 4 novembre – Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate (9 ottobre – 3 novembre 2023)” e si inseriranno “nell’ambito delle attività didattiche culturali, su tematiche di carattere storico/civico aderenti ai relativi programmi degli Istituti Scolastici”. E anche in questo caso nel corso delle conferenze tenute dal personale IGM o dei Reparti presenti nelle province della Regione non mancherà la distribuzione di gadgets della Forza Armata.
Propaganda e arruolamento, dunque, ma anche occupazione di uno spazio di stretta competenza di un corpo docente ormai da anni declassato ad apparato burocratico e ora addirittura scalzato dalle proprie funzioni e sostituito dalla nuova figura dell’insegnante in divisa esperto in lezioni “carattere storico/civico” di la cui lettura della storia attraverso la lente della celebrazione delle forze armate presenta aspetti per noi inaccettabili. In questa prospettiva troviamo sbalorditivo quanto in ultimo trasmesso alle Istituzioni Scolastiche Secondarie di II° grado della Toscana, statali e paritarie da parte dell’USR Toscana con nota 0016262 del 20 ottobre 2023 avente ad oggetto «Esercito Italiano – orientamento e informazione – 23 ottobre ore 10-11 e ore 11-12: webinar sulle Celebrazioni dell’Anniversario del “4 novembre Giorno dell’Unità Nazionale – Giornata delle Forze Armate” e sulle opportunità professionali della forza armata». Una “conferenza informativa per docenti e per studenti delle classi 5e delle scuole secondarie di II grado” che vede come protagonista l’Istituto Geografico Militare “in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e con l’Istituto Tecnico Agrario di Firenze” con l’obiettivo di illustrare “anche le Opportunità Professionali della Forza Armata, con particolare riferimento al nuovo profilo del Volontario in Ferma Iniziale e Volontario in Ferma Triennale, il cui concorso sarà aperto nei prossimi mesi”.
Per parte nostra, noi continuiamo a ritenere inammissibile ogni forma di contatto tra Scuola ed Esercito perché non può esservi alcuna comunanza di intenti. Compito della scuola è anche stimolare lo sviluppo di una coscienza critica della storia fuori da ogni fascinazione di natura militare soprattutto in uno scenario internazionale sempre più fosco come quello attuale. Rifiutiamo fermamente quindi l’idea di una Toscana accerchiata da una parte da mastodontici complessi militari che renderebbero invivibili i nostri territori, dall’altra da una sempre più pervasiva presenza delle Forze Armate nelle scuole.
Per questo chiediamo a tutte le RSU delle province toscane e al personale tutto della scuola di opporsi a questo tipo di iniziative:
- deliberiamo contro queste proposte nei collegi docenti e nei consigli di istituto;
- condividiamo con l’Osservatorio (osservatorionomili@gmail.com) le proposte di questo genere che arrivano nostre scuole in modo tale da prendere pubblicamente posizione;
- socializziamo la stesura delle delibere sia attraverso l’Osservatorio sia tra le scuole in modo che l’opposizione cresca ogni giorno di più.
Alleghiamo inoltre il link del VADEMECUM contro la militarizzazione delle scuole (clicca qui) che come Osservatorio abbiamo scritto per fornire a studentesse e studenti, genitori e genitrici, docenti e personale scolastico uno strumento giuridico per tenere al riparo la nostra scuola dalla retorica militare e da logiche che niente hanno a che vedere con la pedagogia, la didattica, l’istruzione scolastica e la formazione.
Abbiamo bisogno di tutt3. La scuola è e deve rimanere luogo di pace.
OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ
Di seguito i documenti dell’Uff. scolastico sulla militarizzazione delle scuole.
[…] almeno quando si tratta di scuole secondarie superiori. Dello stesso tenore infatti sono le iniziative che in Toscana l’Istituto Geografico Militare rivolge alle scuole in occasione del 4 novembre. In tale data […]