Il 23 e 24 settembre la città di Pisa ha ospitato il XXI raduno dei marinai d’Italia. L’evento si è accompagnato a tutta una serie di appuntamenti all’interno della “Settimana del mare” a partire da domenica 17 settembre tra cui l’istallazione di una mostra militare con immagini attuali e d’epoca presso la Stazione Leopolda.
Apprendiamo dalla stampa che l’organizzazione è stata a cura dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (A.N.M.I.) per mezzo del Gruppo Marinai di Pisa con la presentazione del programma alla presenza del Sindaco, del presidente dell’associazione nazionale marinai d’Italia, del presidente del Gruppo A.N.M.I. di Pisa e del direttore del Cisam di Pisa.
Si è trattato di un appuntamento per il quale si è messa in piedi un’articolata successione di eventi culminati nelle giornate del 23 e 24 settembre con la rassegna e il defilamento in città dei reparti della Marina Militare e dei gruppi A.N.M.I. Una grande festa della marina militare, nell’idea di alcuni. Per noi, semplicemente, una città invasa.
Tra espressioni di orgoglio nazionale e strette di mano a vari livelli istituzionali, il programma della “Settimana del mare” è stato l’ennesimo passo in avanti verso una sempre più pressante militarizzazione di ogni spazio sociale cittadino. Oltre alla oramai sempre più scoperta propaganda nelle scuole attraverso varie conferenze, con nostro grande sconcerto abbiamo dovuto registrare quanto accaduto nella giornata di giovedì 21 settembre, con la premiazione di un concorso fotografico rivolto agli adulti ma soprattutto con quella di un concorso rivolto agli istituti comprensivi della provincia di Pisa, chiamati a realizzare degli elaborati sul tema, apparentemente innocuo ma in realtà fuorviante, di “Pisa e il mare”.
Il concorso è stato promosso dalla sezione pisana dell’A.N.M.I la cui origine risale al 1939 come esplicitato nel manifesto della sua costituzione ben visibile all’ingresso della stazione Leopolda. Il manifesto in questione, particolare di non poco conto, presentava due fasci littori il cui significato non ha davvero bisogno di spiegazioni. Oltre a questo messaggio di benvenuto, nella sala c’erano anche numerosi manifesti con richiamo alla guerra. Uno di questi addirittura richiamava la X Flottiglia Mas, formazione militare responsabile di eccidi ai danni di partigiani e simbolo della destra neofascista.
La premiazione del concorso si è svolta quindi in un ambiente in cui alunn* e docenti di alcuni istituti comprensivi della provincia, insieme alle famiglie, hanno assistito anche alla celebrazione dei corpi speciali della Marina tra cui il gruppo operativo degli incursori. Oltre ai modellini di sommergibili e portaerei era infatti presente personale in divisa sullo sfondo di gigantografie che ritraevano gruppi speciali in azione. Per chiudere il cerchio, non poteva di certo mancare l’invito esplicito rivolto a ragazzi e ragazze ad arruolarsi in Marina, trasformando così in occasione di propaganda un concorso che avrebbe dovuto premiare la loro creatività.
Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università troviamo davvero incredibile che si siano potuti coinvolgere studenti e studentesse in un simile contesto partendo da un concorso fotografico sul mare. Ci chiediamo quali valori si sia inteso veicolare con l’esposizione di elementi presentati in maniera avulsa da una cornice critica che permetta di cogliere il lato deleterio e mortale di ogni ideologia militarista.
Con questa premiazione si è impressa a nostro avviso un’ulteriore accelerazione a quel già pervasivo processo di militarizzazione degli spazi sociali e in special modo della scuola che continueremo a rendere pubblico in ogni occasione.
Il nostro scopo è chiaro. Sottrarre la scuola a una deriva sempre più pericolosa il cui sbocco naturale, come la storia insegna, è inevitabilmente il conflitto armato.
Contesti come quello descritto, così come caserme e aeroporti militari, sono quanto di più lontano si possa immaginare da uno spazio didattico.
Ci rivolgiamo a studenti e studentesse, docenti e genitori affinché ci aiutino a sottrarre la scuola, luogo deputato alla pratica e alla cultura della pace come si legge in ogni PTOF degli istituti scolastici, alle ingerenze delle forze armate. Ci rendiamo disponibili a incontrare chiunque sia interessat* a lavorare con noi e invitiamo a contattarci scrivendo alla nostra casella di posta elettronica (qui) Invitiamo inoltre a scaricare dal nostro sito il vademecum che abbiamo costruito per offrire a tutt* un utile strumento di natura giuridica per una quotidiana attività di resistenza.
di Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università – Pisa.