Apprezziamo il messaggio di don Renato Sacco di Pax Christi, che interviene con un video su sito serviziopubblico.it sulla questione degli zaini militari distribuiti da Giochi Preziosi e sul processo di militarizzazione della scuola.
Trascriviamo qui il discorso di don Renato Sacco, clicca qui per il video su serviziopubblico.it
«Inizia la scuola, iniziano giorni di sogni, di speranze, di progetti. Tutti noi ricordiamo ricordiamo le nostre scuole, magari anche le elementari o le superiori, incontro con gli insegnanti, con autori, il pensiero che si allarga e i sogni che si aprono a orizzonti che magari non avevamo immaginato quando eravamo più piccoli. E, allora, pensando proprio alla scuola, come non essere molto preoccupanti della militarizzazione della scuola, che non apre a sogni, ma soffoca ogni dimensione umana per inquadrarla, irregimentarla, uniformarla, penso per esempio alla militarizzazione delle scuole con la presenza sempre più costante e invasiva dell’Esercito nella scuola, penso ai progetti di alternanza scuola-lavoro. Ci sono tante testimonianze di questa situazione tragica ed è per questo che prima c’era una campagna per la smilitarizzazione delle scuole e da poco è nato anche un Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, c’è un sito, ci sono i social che documentano la continua presenza del mondo militare nelle scuole. Questo secondo noi, non solo secondo me, è incompatibile anche con la Costituzione, che ripudia la guerra e deve educare all’umanità, ai sogni e ai progetti.
E credo che questo ci aiuta anche a capire quello che sta succedendo in questi giorni di inizio delle scuole in relazione al materiale scolastico: la famosa azienda Giochi Preziosi ha messo sul mercato degli zainetti targati Alpini, Esercito, Folgore, diciamo per sentirsi, questo è uno degli slogan, sempre in missione e così abbiamo le “missioni di pace” e anche i bambinetti, a cui i genitori acquistano gli zainetti, si sentono “in missione”.
E, allora, è nata una campagna per denunciare questa militarizzazione e anche questa campagna di militarizzazione attraverso gli zainetti, attraverso tanti altri prodotti che arrivano nelle scuole. Ma questo diciamo è proprio l’ultimo arrivato e ne parla anche Tonio Dell’Olio sulla rivista «Mosaico di pace» promossa da Pax Christi e voluta da don Tonino Bello. Il 6 settembre Tonio Dell’Olio scrive: «Zainetti di scuola zainetti di guerra» e denunciando un po’ quello che ho detto conclude: «la guerra diventa una cosa normale a cui bisogna rassegnarsi, anzi da preparare anzitutto con la testa. Gli zainetti scolastici alla moda sono un piccolo passo per gli scolari e un grande passo per l’industria militare, che coltiva così le guerre di domani. Con buona pace dell’autore di Lettera ai giudici», aggiungo io don Lorenzo Milani, «ma voglio sperare», conclude Tonio dell’Olio nel suo breve scritto, «in un esercito di docenti e studenti che fa obiezione di coscienza» (clicca qui per l’articolo di Tonio Dell’Olio)
E anche noi vogliamo superare in questo, così come nel cambiare il nostro linguaggio, che spesso è un linguaggio di guerra: “quella persona ha fatto un intervento che è una bomba”; “quello ha sparato a zero”; “quella persona è impegnata su vari fronti”, tutto un linguaggio di guerra. Così come durante il Covid si diceva: “siamo in guerra”; “i medici sono in trincea”. No, i medici sono in corsia, sono in sala operatoria per curare, non per uccidere. Questo linguaggio ci abitua a una cultura di guerra che poi diventa davvero la realtà.
E, allora, pensando alla bella avventura della scuola, speriamo davvero che ci siano molti obiettori di coscienza sia nell’acquisto del materiale scolastico sia nel non fare entrare l’esercito a scuola sia nel cambiare il modo di vedere e far sì che la scuola sia davvero un sognare e un impegnarsi per un mondo nuovo non per un mondo di guerra, ma un mondo di pace, un mondo disarmato».