Tiro a volo, un modo per promuovere l’uso delle armi a scuola? Risponde la LAV

Una nuova inquietante iniziativa per promuovere l’uso delle armi a scuola secondo quando denunciato dalla LAV. Dal sito Lav.it, buona lettura!

La LAV è contraria a qualunque attività che promuova l’uso delle armi. Chiediamo di bloccare i fondi destinati a questo progetto.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, ha smentito di voler promuovere la pratica del tiro a segno e dell’uso delle armi nelle scuole italiane.

Purtroppo, come LAV aveva già sottolineato nei giorni scorsi, la “Sport e Salute”, azienda di proprietà statale, il cui azionista unico è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha già finanziato proprio un progetto in questo senso: si chiama C.A.R.E. ed è realizzato dalla Federazione Italiana Tiro a Volo (FITAV), per promuovere questo sport fra i giovani e attivare anche dei Campionati Italiani Studenteschi. La FITAV ha annunciato ufficialmente l’avvio del progetto e ha condiviso l’elenco degli Istituti Scolastici già coinvolti in Puglia e in Lombardia.

Come si legge sul sito della FITAV “il progetto prevede lezioni in classe e pratica negli impianti di Tiro a Volo con Tecnici specializzati nella formazione dei ragazzi alle prime armi” e interessa otto regioni italiane.

LAV è da sempre assolutamente contraria a qualunque attività che promuova l’uso delle armi, tanto più quando quest’uso coinvolge alunni e alunne.

La scuola italiana, in base alla Legge 92 del 2019 sull’educazione civica, dovrebbe portare avanti – al contrario – azioni volte “ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura” (articolo3 comma 2).

Continua a leggere sul sito LAV.it

Rispondi