Pubblichiamo il Comunicato Stampa di Cambiare Rotta di Bologna, impeganto nella contestazione di un evento accademico in collaborazione con Leonardo S.p.A.
Oggi abbiamo interrotto e imposto la chiusura dell’evento nazionale per il trasferimento tecnologico organizzato dall’università di Bologna con la Fondazione Emblema e soprattutto con Leonardo SPA, la seconda più grande industria militare europea e fornitrice di armi a Israele.
Oggi smascheriamo la millantata “neutralità” del rettore e della governance d’ateneo sulla questione palestinese, mentre invece l’università si lega a Israele e al comparto militare industriale.
L’università non può sperare più di tessere nel silenzio la sua collaborazione con la filiera della morte. Difronte al silenzio sulle mobilitazioni per la Palestina e sull’occupazione di Hercolani, difronte ai NO del senato accademico e del rettore: oggi ribadiamo che, così come poche settimane fa abbiamo interrotto il NATO model event, sempre ci troveranno pronti a bloccare guerra e Israele nel nostro ateneo!
Neanche le minaccie e l’ingresso della Digos in università – l’unica interlocuzione che abbiamo avuto – sono riusciti a impedire che l’evento venisse chiuso dalla mobilitazione delle studentesse e degli studenti.
Oggi le studentesse e gli studenti si organizzano e colpiscono la filiera della morte che parte delle nostre università arrivando fino ad Israele ed agli scenari di guerra di tutto il mondo!
Oggi la Leonardo SPA non parla nella nostra università!
MA QUALE NEUTRALITÀ? MOLARI DIMISSIONI, FUORI GUERRA E ISRAELE DALL’UNIVERSITÀ!
[…] e di militarizzazione della società di cui le università sono corresponsabili, così come è stato denuncianto dagli studenti e dalle studentesse di Bologna e dal nostro Dossier UNIBO pubblicato […]
IN SARDEGNA C’E UNA SCUOLA
In Sardegna c’è una scuola
Dove si insegna una cosa sola
Pilotare un Caccia e bombardare
Senza rimorso o coscienza da lavare
La scuola l’ha aperta la LEONARDO
Che giustamente ha scelto il suolo sardo
Dove è molto attiva una fabbrica di bombe
Che non vede l’ora di riempire altre tombe