Firma la petizione: Opponiamoci alla kermesse militare di IFPSP a Palermo

Si svolgerà a Palermo dal 17 al 20 marzo 2024 la quarta edizione del Forum internazionale per la Pace, la Sicurezza e la Prosperità (IFPSP), sul tema “L’impatto delle tensioni, dei conflitti e della guerra contemporanei sulle principali istituzioni internazionali”.

Destinatari dell’iniziativa sono le giovani generazioni ed in particolare le/gli studenti degli Istituti scolastici superiori, universitari, cadetti di accademie e collegi militari; mentre i relatori sono accademici, militari, funzionari di pubblica sicurezza, amministratori pubblici.

L’IFPSP fondata nel 2019 è composta da ex militari di alto grado. Dopo i forum svolti ad Agira e a Piazza Armerina, quest’anno tocca a Palermo. La scelta della nostra isola è motivata dall’IFPSP dal fatto che “la Sicilia è stata la prima esperienza di un governo militare alleato coordinato, progettato per iniziare la ricostruzione da parte delle democrazie liberali occidentali di uno Stato italiano pacifico durante l’estate del 1943”.

Conferma degli scopi bellicisti del forum ci giunge dal programma dell’evento palermitano: alzabandiera con fanfara militare, onori ai caduti di guerra, seminari curati dal Royal Military College, dal Collège Militaire de Saint-Jean e dall’United States Military Army.

Insomma, un evento che, con dovizia di mezzi economici e di sponsor istituzionali, indottrinerà le menti dei/delle giovani partecipanti e militarizzerà numerosi spazi culturali, civili e religiosi della città, con tanto di precetto pasquale interforze officiato dall’arcivescovo di Palermo.

Sembra di essere dalle parti dell’orwelliano la guerra è pace: un peace washing da manuale.

L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università di Palermo, così come tante altre associazioni per la pace, ritiene che le ricadute educativo-pedagogiche di eventi del genere siano nefaste e che l’obiettivo non dichiarato sia il reclutamento di giovani nelle Forze Armate, le quali presentano l’arruolamento come un “sicuro” sbocco lavorativo.

L’Osservatorio si rivolge proprio a Voi rappresentanti istituzionali del mondo della Scuola locali e nazionali e alle/ai Dirigenti scolastici: davvero pensate che gli apparati militari siano adatti a parlare di pace, a far crescere il senso di appartenenza alla comunità umana, a coltivare il rispetto dell”’altro” e tra i popoli, a far comprendere e rispettare l’art. 11 della Costituzione che indica il ripudio della guerra come elemento per dirimere i conflitti?

Come può la Scuola fare educazione alla pace o orientare le/gli studenti verso attività di lavoro secondo le linee guida dello stesso Ministero dell’Istruzione (Nota n. 4469/2017), se sottopone costantemente le/i nostri studenti, di tutte le età, a lezioni tenute da militari, partecipazione a parate, visite a basi militari e PCTO in caserma?

Tutti simboli di un contesto culturale, quello militare, che esaltano valori quali “coraggio”, “forza”, “orgoglio nazionale” appartenenti a quella Cultura della Difesa e della Sicurezza, già declinata nel 2007 nella riforma dei servizi segreti ed oggi ribadita nel recente “Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della Difesa”, istituito dal Ministro Crosetto.

L’Osservatorio insieme a tante/i docenti, genitori, studenti, cittadine/i, ritiene che tali attività siano il tentativo di “normalizzare” la guerra e l’uso della forza per risolvere i conflitti e nascondano azioni di sostegno ad interessi economici dell’industria degli armamenti e non alla sicurezza dei popoli.

Chiediamo con forza che si ritiri il sostegno che l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Università di Palermo hanno dato a questa manifestazione e che le/i Dirigenti scolastici non facciano partecipare le/gli studenti in alcun modo ad una kermesse palesemente in contrasto con l’educazione alla pace, compito istituzionale della scuola.

Firma qui la petizione per opporsi alla partecipazione degli studenti alla kermesse militare di IFPSP a Palermo.

Qui il QrCode della petizione.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università di Palermo

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