Ancora cantieri di morte sul territorio toscano: a Livorno costruzione di droni e siluri

La notizia della costruzione a Livorno del polo italiano per siluri e droni sottomarini da parte di Fincantieri (qui la notizia) non ci coglie certo di sorpresa perché il territorio pisano e livornese è da sempre attraversato dai processi di militarizzazione. Ecco alcuni esempi:

  • Aeroporto militare di Pisa;
  • Base Militare USA a Camp darby, tra le più grandi fuori dagli Stati Uniti e struttura nevralgica per la logistica militare;
  • Banchina al porto di Livorno da cui partono navi cariche di armi;
  • Presenza tra Pisa e Livorno di reparti militari della Marina, dell’esercito, della aviazione e dei Paracadutisti.

E potremmo parlare anche della sede degli incursori dell’esercito italiano, di aziende come Leonardo con sedi distaccate fino al progetto di costruire la nuova base del Tuscania tra Pisa e Pontedera

Nei giorni scorsi abbiamo appreso dal quotidiano Il Tirreno (Fincantieri-Wass: l’operazione da 300 milioni per far nascere a Livorno il polo italiano di siluri e droni sottomarini Il Tirreno)  che a  Livorno nascerà il polo italiano per siluri e droni sottomarini: Fincantieri sta trattando l’acquisto di Wass per 300 milioni

Leggiamo testualmente dal portale Analisi Difesa: “Il valore delle esportazioni 2023 autorizzate verso Kiev ha raggiunto i 417 milioni di euro”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo a una interrogazione del Movimento 5 Stelle sulla vendita di materiale di armamento all’Ucraina, durante il “question-time” alla Camera.

“La fornitura di armi a Kiev, che sta esercitando il diritto all’autodifesa previsto dall’articolo 51 della Carta Onu, non è vietata dalla legge 185. Già all’indomani dell’aggressione russa, nel febbraio 2022, pertanto sono state autorizzate diverse esportazioni da parte di aziende italiane, ai sensi della legge 185”, ha replicato Crosetto. Dall’Italia 417 milioni in aiuti militari all’Ucraina nel 2023 – Analisi Difesa.

Ma il Governo proprio la legge 185 si accinge a cambiarla per destinare ingenti quantitativi di armi anche ai paesi che violano i diritti umani. E i fondi UE sono ormai destinati alla produzione di armi di ultima generazione, di tecnologie dual use.

Fermiamo la militarizzazione dei territori e mobilitiamoci in occasione dell’anniversario della nascita della NATO partecipando alle mobilitazioni che si terranno sui territori.

Rispondi