Osservatorio Pisa sulla manifestazione dei 75 anni della NATO: basta armi e guerra

Come nodo Pisano dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle univesità abbiamo promosso e partecipato il presidio a Pisa, in piazza XX settembre contro la NATO nel suo 75° anniversario. Di seguito il nostro contributo nella riflessione della giornata che abbiamo condiviso al microfono aperto.


“We are NATO” (Noi siamo NATO): questa la scritta sui cappellini con cui da Gallarate in provincia di Varese a Sigonella (in Sicilia) i militari delle della basi NATO entrano nelle scuole italiane con programmi di PCTO (percorsi per le competenze trasversali e orientamento) e incontrano studenti e studentesse che stanno finendo il loro percorso educativo con l’intento dichiarato ed esplicito, nero su bianco nella comunicazione “per avvicinarli al mondo militare”.

Proprio la NATO, che propone agli Stati membri di aumentare la quota di spese militari ad ALMENO il 2% del PIL, quando già ora, con l’1,38%, si spendono 25 miliardi (MILIARDI!) di euro. Solo nel giugno dell’anno scorso si è levata la protesta di studenti, docenti e ricercatori dell’Università Orientale di Napoli per la proposta di un ciclo di seminari su “Implementazione degli accordi: questioni pratiche e sfide per l’organizzazione internazionale” tenuto da un generale del comando NATO di Napoli. Assurdo che per parlare di risoluzione dei conflitti, si inviti chi li ha alimentati negli ultimi 75 anni in tutto il globo.

La NATO mira a prendersi oltre ai nostri soldi anche le nostre menti, a partire dall’inibizione dello spirito critico fin dalla tenera età, perché come società si accetti sempre più supinamente la militarizzazione dei nostri territori e della cultura che deve sempre essere più bellicista. Meno di un mese fa gli studenti e le studentesse della quinta elementare della scuola Santa Teresa nel cascinese sono stati ospitati per un così detto “Scambio culturale” nella base militare di Camp Darby per attività ludiche e di socializzazione come la “costruzione dei robot con il Lego” con lo scopo di creare connessione tra gli studenti/studentesse italiani/e e americani/e. Connessioni che si basano sulla costruzione di giochi automatizzati e che preludono a costruire una confidenza con l’intelligenza artificiale e i sistemi d’arma radiocomandati i cui effetti devastanti e mortali osserviamo sempre più drammaticamente negli attacchi di Israele sul popolo palestinese. Il riferimento educativo del caso: il generale comandante della Base che è anche il più grande deposito di armi e munizioni statunitensi fuori dal territorio americano. Un luogo né educativo né adatto a bambini e bambine sotto i 10 anni, trasportati con la compiacenza e il gaudio del Sindaco di Cascina. Istituzioni sempre pronte a stendere tappeti rossi ai signori della guerra.

Nel presidio abbiamo ribadito con forza la richiesta “Fuori la NATO dalla nostra terra”. E abbiamo svelato come alcuni dei presunti benefici che la presenza della NATO e dei Militari americani hanno sul territorio siano solo false narrazioni mediatiche.

Solo l’anno scorso la NSPA agenzia per il supporto logistico della NATO ha preso 6 milioni di euro dal Ministero della Difesa, quindi dallo stato Italiano, soldi pubblici provenienti dai nostri contributi, per la manutenzione degli apparati operativi dell’aeroporto militare di Pisa: per mantenere pronta all’intervento la 46^a Brigata Aerea, pronta a inviare armi e mezzi laddove la NATO e i suoi alleati vogliono portare conflitto. E in questi giorni abbiamo osservato la grande movimentazione di mezzi militari da Genova a Livorno, che occupano i nostri porti e occupano le nostre strade, mettendo a rischio la sicurezza di tutta la cittadinanza.

La Toscana è sempre più un Hub logistico militare della guerra globale e permanente: é nota la previsione di allargare la caserma Predieri a Firenze per insediare il comando NATO SUD, ma anche nella vicina La spezia sono 354 i milioni di euro investiti per adeguare il porto militare agli standard voluti proprio dalla NATO.

E intanto qui a Pisa, sempre la NATO SPA si appresta a fare i lavori di allargamento e consolidamento del canale dei Navicelli, rafforzando per l’appunto proprio le sponde vicino al molo di Tombolo, quello adiacente a Camp Darby, che in questi giorni ha alzato il livello di allerta. Un piano di potenziamento infrastrutturale deciso a porte chiuse tra assessori e tecnici del Comune di Pisa e ingegneri e militari della base americana. Nel segreto senza che si possa avere evidenza pubblica di quello che vogliono fare e sopratutto perchè. Noi paghiamo, ma non dobbiamo sapere quali strategie di espansione e potenziamento bellico andiamo a finanziare. E intanto continuiamo a portare a Camp Darby, del quale da anni si chiede, senza successo, un piano per la sicurezza, le scolaresche in uscita didattica.

Dalla piazza un impegno a continuare a lottare per la pace, contro un modello imposto dalla NATO di guerra permanente, con un coro scandito:

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Pisa

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