Pisa, ennesima rappresentazione della militarizzazione dilagante ad una festa con bambin*

Pisa, 19 maggio 2024, festa di Sant’Ubaldo. In una bellissima giornata di sole, la fiera offre banchetti di tutti i tipi, dal materiale per aspirapolvere allo zucchero filato, dalle specialità casearie sarde agli articoli di merceria infine ai giocattoli. Un’atmosfera rilassata, di festa. La scena però cui ci tocca assistere è di quelle che hanno davvero dell’incredibile. San Michele degli Scalzi è una bella piazza sulle Piagge nelle cui adiacenze è situato un grande parco per bambini e bambine sempre gremito e che per l’annuale fiera di Sant’Ubaldo si riempie ancora di più di grida gioiose e festanti. Una ghiotta occasione che l’esercito non poteva davvero perdere per militarizzare persino un contesto da “passeggiata domenicale”, piazzando un proprio stand proprio nelle vicinanze del parco con tanto di infopoint, jeep superequipaggiata e una surreale bancarella con esposizione di “giocattoli” idonei per l’età quali pistole, fucili mitragliatori, pugnali con la lama più o meno lunga con annessa illustrazione per l’uso, machete, zainetti militari e manette. Immancabile, ovviamente, la distribuzione della classica brochure per illustrare ad adulti e piccini le prospettive di carriera all’interno dell’esercito.

Si rimane sconcertati davanti alle immagini di una bambina che, indossato un bel paio di guantoni, colpisce gli appositi supporti retti da una soldatessa.

Si rimane esterrefatti davanti all’immagine di un bambino che indossa un altro tipo di guantoni adatti per la lotta a terra.

Si prova stupore a vedere degli adulti accomodarsi dentro mezzi militari con cambio automatico, vetro antiproiettile e botola sul tettuccio come se fosse un gioco.

Si rimane senza parole davanti alla facilità con cui personale addestrato a fare la guerra incontra creature in tenerissima età, proponendo attività ludiche, ma di fatto esercitando quella dimensione simbolica del fascino della divisa che è una delle strategie privilegiate per la capillare diffusione della cultura della difesa tanto cara al ministro Crosetto e non solo.

Ci chiediamo come mai in un contesto internazionale da terza guerra mondiale siano considerate accettabili iniziative del genere che, per quanto ci riguarda, suscitano grande solo preoccupazione poiché plastica espressione di una militarizzazione progressiva di tutti gli spazi sociali.

Crediamo sia necessaria una riflessione ad ampio raggio da parte di tutte le componenti della società civile a partire da docenti, studenti e studentesse, genitori e genitrici per porre fine a questa lettura tranquillizzante tesa a presentare in ogni contesto le forze armate come presenza di pace e sicurezza: questa non è la società che i “costruttori di pace” e i “seminatori di speranze” vogliono edificare, ma solo la triste realizzazione, passo dopo passo, di uno scenario di guerra che presto lambirà, tra l’esaltazione collettiva, anche il nostro Paese.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università – Pisa

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