Palermo, striscione Liceo Cassarà: «disertare la guerra è l’unico modo per vincerla»

L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ha l’intento di denunciare e arginare la dilagante invasività delle forze armate all’interno di tutti gli ambiti della formazione; grazie a protocolli d’intesa con il MIM, le forze armate e dell’ordine da tempo invadono il campo della scuola sostituendosi nel delicato compito educativo.

 L’Osservatorio ha appreso che lo scorso 26 ottobre si è svolto un incontro di orientamento con un rappresentante dell’esercito italiano rivolto alle alunne e agli alunni delle quinte classi.

Per l’occasione il collettivo studentesco ha appeso alla cancellata della scuola uno striscione con la scritta: «disertare la guerra è l’unico modo per vincerla» crediamo, forse, per la consapevole volontà di ribadire il rifiuto della guerra, secondo il dettato costituzionale, in un momento in cui la situazione internazionale vede una pericolosa escalation dei conflitti armati.

Conoscendo la tradizione del Liceo “Ninni Cassarà” di sensibilità alla pace e apertura al multiculturalismo, non possiamo che sorprenderci per la scelta di far svolgere questo specifico incontro “orientativo” a scuola, considerando che ogni anno le istituzioni scolastiche di Palermo hanno l’opportunità di partecipare alle giornate orientative di “Orienta Sicilia”.

Se è vero che Palermo e la Sicilia registrano un alto tasso di disoccupazione giovanile e di abbandono scolastico/formativo, è altrettanto vero che la Scuola non può rinunciare al suo compito orientativo facendo partecipare le alunne/i a questi incontri con le FF.AA. il cui preciso scopo è di promuovere la carriera militare in Italia e all’estero come glorioso futuro sbocco lavorativo; la Scuola non può prestarsi a fare da ufficio di collocamento, un luogo di incontro tra datore di lavoro (esercito) e alunne/i di ogni fascia di età.

L’orientamento scolastico ha tutt’altra finalità educativa: stimolare la conoscenza delle capacità e potenzialità del singolo alunno/a, per raggiungere uno sviluppo educativo ottimale, adeguato alle sue aspirazioni, ai propri interessi, al proprio progetto di vita.

L’idea di una “diserzione” o di una “obiezione di coscienza” contro la presenza sempre più invasiva delle FF.AA. nella Scuola, vuol dire restituirle il ruolo sociale previsto dalla Costituzione italiana, luogo di formazione e crescita delle persone, laboratorio di relazioni di cui l’educazione alla pace è presupposto indispensabile; rifiutare di far promuovere la carriera militare nelle scuole significa anche allontanare dai processi educativi le derive nazionaliste, i modelli di forza e di violenza, l’irrazionale paura di un “nemico” (interno ed esterno ai confini nazionali) creato ad hoc come capro espiatorio; opporsi al razzismo e al sessismo di cui sono portatori i linguaggi e le pratiche belliche.

Invitiamo la comunità educante del Liceo Ninni Cassarà a non creare ulteriori occasioni di commistione tra  due Istituzioni Scuola e Esercito culturalmente troppo lontane e divergenti.

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