Fuori le Università dalla guerra! La petizione contro la Fondazione Med-Or e le mobilitazioni studentesche

Mentre scriviamo, in Italia si moltiplicano le azioni degli studenti e delle studentesse nelle università italiane per dire “Stop alla guerra su Gaza”, per rafforzare il boicottaggio contro Israele in solidarietà col popolo palestinese e per chiedere alle governance dei vari Atenei di lanciare un segnale chiaro per il “cessate il fuoco”.

Il mondo accademico, a parte la vitalità studentesca, sembra appiattito complessivamente sulla posizione espressa dalla CRUI, che più che rappresentare un vero segnale di pace si sta rivelando come una posizione di neutrale ignavia.

Intanto, dopo l’Orientale a Napoli e la Sapienza nella Capitale, occupazioni ed azioni si sono registrate anche a Torino, Pisa, Firenze, Bologna ed altre città universitarie, come abbiamo già riportato sul sito dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università.

Le richieste degli studenti e delle studentesse vanno da un appello per il Cessate il fuoco alla richiesta di una posizione più netta che si dissoci dal genocidio in Palestina.

Oltre ai collettivi studenteschi, in alcuni Atenei si sono uniti alla protesta anche le realtà locali di GEP (Giovani e Palestina) e le occupazioni hanno dato vita ad un dibattito sulla guerra che dovrebbe trovare spazio in modo naturale e condiviso in tutte le realtà accademiche: nell”occupazione di Scienze Politiche a Bologna si sono ad esempio organizzate assemblee di approfondimento di alcuni temi legati al conflitto israelo-palestinese, anche con l’intervento di BDS – Boicottaggio, Disinvestimenti e Sanzioni contro Israele.

Sempre a Bologna, un massiccio appello da parte di centinaia di docenti per il “cessate il fuoco” e per il boicottaggio degli accordi con quelle realtà israeliane (ad es. Technion) che affiancano il governo israeliano ed alcune delle quali operano anche nei territori occupati, un appello che è stato poi respinto dal Rettore di Unibo.

E, nel quadro più generale degli appelli sul boicottaggio contro i signori della guerra, si inserisce anche la petizione promossa dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università contro la Fondazione Med-Or del Gruppo Leonardo. Il nostro Osservatorio aveva già da mesi previsto e prefigurato i rischi che si corrono quando si aprono le porte degli Atenei a tutte quelle realtà che cercano di utilizzare il sapere e la cultura solo come chiave per accreditarsi nel loro mercato di riferimento, che è quello delle armi e della guerra.

Si rende quindi sempre più necessario firmare il nostro appello per ribadire tutti insieme un concetto semplice, in linea con le battaglie degli studenti: “Fuori le Università dalla guerra!”

Ed è quello che chiediamo anche come Osservatorio con la nostra petizione sia ai 13 Rettori degli atenei statali ed agli altri accademici che siedono nel Comitato scientifico della Fondazione Med-Or, ma anche in modo esteso alla CRUI per recuperare un ruolo delle università scevro da quei condizionamenti che “sporcano” il loro ruolo istituzionale, la libertà d’insegnamento e di ricerca ed il valore che riveste l’università in funzione del dialogo fra i popoli e del progresso sostenibile della società.

Fra i primi firmatari segnaliamo Tomaso Montanari, Vittorio Agnoletto, Luca Mercalli, Alex Zanotelli, Nella Ginatempo, Angelo D’Orsi e Carlo Rovelli.

Clicca qui per petizione sul sito Change.org. Leggila, firmala e condividila!

Scarica qui in basso il volantino con QRcode da diffondere e far girare nelle Università, nelle scuole e durante le manifestazioni.

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