Lettera associazioni del “Contro-Vertice” ai “Signori del G7” riuniti a Verona: no alla guerra

Pubblichiamo il testo della lettera ai “Signori del G7”, letta sugli scalini di Palazzo Barbieri a Verona il 14 marzo 2024 in occasione del “contro-vertice” del G7.
Organizzatori della contestazione: Paratodos, Rete Verona per la Palestina, Rifondazione Comunista, Infospazio 161, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università, Cub Verona, Unione Inquilini Verona e Padova, Ultima Generazione.
Diverse e importanti le parole d’ordine:

  • no alle guerre e al riarmo in atto;
  • no alla politica genocida di Israele contro il popolo Palestinese;
  • no a ogni forma di sfruttamento;
  • richiamo alle emergenze sociali, climatiche e ambientali del pianeta.

In piazza sono stati allestiti striscioni e cartelli: “basta spese militari, più fondi ai servizi essenziali“, “fuori la guerra della storia“, mentre lo slogan “from the river to the sea, Palestine will be free” è stato scandito anche dalla delegazione di 14 persone che è stata accompagnata sulla scalinata di Palazzo Barbieri, adiacente alla Gran Guardia, sede del G7.

«Signori del G7, siamo qui oggi, per esprimervi tutta la nostra preoccupazione e la nostra opposizione alla vostra linea politica. Siamo colpiti dall’inasprirsi dei conflitti sul piano globale e dell’accentuarsi delle tendenze alla guerra.

Il ridimensionamento della condizione egemonica dell’occidente capitalistico affermatasi dopo il crollo del blocco dei paesi dell’est, il crescere della potenza cinese e di nuove potenze regionali è un fatto ormai evidente e porta con sé la conseguente risposta che vediamo sotto i nostri occhi e rappresenta una minaccia gravida di pericoli per il futuro.

I piani di sviluppo degli armamenti, gli investimenti crescenti nel settore militare, accompagnano il profilarsi di un orizzonte di inasprimento dei conflitti nelle aree strategiche dei commerci e delle produzioni su scala globale a scapito di risorse per sanità, scuole, servizzi sociali e diritti fondamentali.

Per mantenere la sua egemonia o, perlomeno per attenuare il tramonto del suo dominio secolare, vediamo l’occidente mettere in campo tutti gli strumenti di cui dispone in un unicum sistemico che mobilita tutti gli apparati di costruzione della forza e del conseno a questo finalizzati.

Vi vediamo impegnati nello spazio politico che organizza e struttura l’insieme delle relazioni necessarie e definisce la strategia su cui si sviluppano le convergenze, la pianificazione strategica capace di tenere insieme il piano economico, quello politico e quello militare. Siete il fortino che organizza la difesa degli interessi comuni dell’occidente capitalistico e il luogo di definizione della comune strategia per le guerre in corso e soprattuto per quelle che si profilano. Siete espressione dei principali governi della NATO, sostenitori di Israele e della guerra in Ucraina che assieme all’Unione europea rappresentano, senza alcuna differenza di sostanza, il blocco degli interessi della finanza, delle imprese e li difendono spietatamente.

In questo momento, in questa fase della storia dell’umanità, siete la nuova Santa Alleanza, impegnata con tutte le sue forze ed a tutti i costi a riprodurre un modello che è in crisi, disposta a difenderlo con tutti i mezzi disponibili. Contro questa nuova Santa Alleanza dell’ ordine mondiale liberale e liberista, protagonista delle principali guerre degli ultimi decenni schierata a sostegno della politica del governo israeliano responsabile delle politiche di apartheid e del massacro a Gaza contro il popolo palestinese e lo sostiene sul piano militare, economico e politico, secondo noi va organizzata la mobilitazione popolare dell’opposizione alla guerra.

Vediamo che anche gli organismi internazionali di maggior peso e valore politico come l’ONU ed il papa sono marginalizzati ed, in alcuni casi, perfino derisi. Vediamo la diplomazia ed il confronto tra le parti del tutto annullati in nome della manifestazione della forza militare in continua espansione tanto da rendere possibile anche l’intervento nucleare.

Siamo qui oggi per scongiurare il peggio, contro il riarmo, la politica genocida di Israele e dei suoi alleati contro il popolo palestinese. Per dire con tutta la nostra forza il NO alla guerra, contro ogni forma di sfruttamento e per richiamare le vere emergenze per il pianeta a cominciare da quelle sociali, climatiche ed ambientali».

Laboratorio autogestito Paratodos
Comunità palestinese del Veneto
Rete Verona per la Palestina
Rifondazione Comunista
Ultima generazione
Infospazio 161
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università
CUB VR
Unione Inquilini Verona e Padova
Le radici del sindacato alternativa in Cgil.

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