Verona, 18 aprile, presentazione “La scuola va alla guerra” con Mazzeo e padre Zanotelli

Il giorno 18 aprile a Verona, presso la libreria e cooperativa LIBRE, si è tenuta la presentazione del libro “La scuola va alla guerra” (Manifestolibri), in presenza dell’autore Prof. Antonio Mazzeo e con l’intervento in videoconferenza di Padre Alex Zanotelli.

Prende la parola Padre Alex Zanotelli, ringraziando Antonio Mazzeo per l’importante lavoro sul problema della militarizzazione delle scuole, lavoro che sta aiutando molte persone a comprendere e analizzare la situazione in cui ci troviamo.

L’umanità non è mai stata così vicina al baratro come oggi; la rincorsa alla militarizzazione è a livello mondiale. In Europa si parla del fatto che non ci siano sufficienti armi, ma produrre armi vuol dire che bisogna usarle e ciò è molto pericoloso in un mondo dove sono presenti arsenali atomici.

Mazzeo ricorda in merito l’attività della Fondazione Leonardo e Di Med-Or, nel cui Comitato Scientifico partecipano 12 Rettori/Rettrici di Università Italiane. A Bari Bronzini si è già dimesso, mentre all’Università Federico II di Napoli, il Rettore Lorito, alla richiesta delle/degli attiviste/i della rete studentesca per la Palestina di ritirarsi da Med-Or, parrebbe intenzionato ad una marcia indietro.

Praticamente i governi, tutti i governi occidentali, afferma Zanotelli, sono “prigionieri” del complesso militare industriale collegato con la politica estera americana. In questo clima di guerra che diventa pervasivo, l’obiettivo è educare il/la cittadino/a alla cultura della difesa e quindi la scuola è in primo piano in questo progetto, vista anche la possibilità di accedere a specializzazioni nelle Forze Armate, utilizzabili in ambito professionali.

Il libro di Mazzeo è un’indagine sul “soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli stessi contenuti culturali e formativi”, processo che si è sviluppato con particolare energia negli ultimi 15 anni con la firma di vari protocolli d’intesa fra i Ministeri della Difesa e dell’Istruzione “per attività didattico-culturali affidate a generali e ammiragli docenti, stage formativi su cacciabombardieri, carri armati e fregate di guerra o l’alternanza scuola-lavoro a fianco dei reparti d’élite delle forze armate o nelle aziende produttrici di armi”.

“Molteplici sono le iniziative sul territorio nazionale che le istituzioni scolastiche hanno promosso dopo il Protocollo d’Intesa del 2014. In pratica è stato consentito ai militari di sostituire progressivamente gli insegnanti nell’interpretazione e narrazione della Costituzione Italiana, della cittadinanza attiva e della legalità, le macro-aree d’intervento individuate dal Ministero dell’Istruzione e delle Forze Armate per consentire la cultura della difesa”.

Il libro, afferma l’autore, dopo un esaustivo percorso espositivo, “vuole contribuire alle campagne nazionali che puntano al disarmo e alla smilitarizzazione dell’istruzione e al sostegno della pace, delle libertà di espressione e insegnamento, della scuola pubblica e dei valori di uguaglianza formale e sostanziale e di giustizia sociale”.

Mazzeo Verona

Miria Pericolosi – Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

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