È decisamente entusiasmante il fatto che ogni anno l’Istituto Geografico Militare – in esclusiva per la Toscana – realizzi attività di informazione e orientamento (leggasi propaganda per convincere i giovani a far parte dell’esercito) per fortuna rivolgendosi solo alle scuole che ne fanno richiesta.
Ciò avviene «confermando la [sic!] proficua sinergia ormai consolidata tra il comparto militare e quello scolastico» ,[…] «incentrando gli incontri sui seguenti temi: […] le opportunità [sic!] professionali riservate ai giovani» (guarda il video min.5.10) con particolare attenzione per le classi terminali delle scuole primaria, media e superiore.
Nello scorso anno, «l’attività è stata avvalorata dall’apprezzabile interesse manifestato dai Dirigenti, docenti e dagli studenti intervenuti (3.546 unità circa, in 70 conferenze)». Si viene contati uno per uno, in media 50 persone a conferenza, un paio di classi in ogni scuola. Non proprio un successo, considerando che le scuole toscane sono circa 800. Un tentativo però che si ripete anche quest’anno con l’obiettivo di un maggior coinvolgimento degli istituti scolastici della nostra regione.
In tutto questo il paradosso è che l’Esercito chiede di poter tenere cicli di conferenze nelle scuole per fare concorrenza alle scuole stesse. Infatti l’offerta per gli alunni degli «Istituti Secondari di 2° grado-Licei Classici e Scientifici, in età compresa tra i 15 e 17 anni, rispettivamente al 5° ginnasio e 2° anno superiore, [è fatta] al fine di promuovere l’accesso alla Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli e alla Scuola Militare “Teuliè” di Milano, presso le quali proseguire il triennio di studio fino al conseguimento della maturità di licenza media superiore». Apprendiamo inoltre che le conferenze sono «finalizzate a presentare agli studenti l’Esercito Italiano (organizzazione, compiti, missioni in patria ed all’estero, ecc)».
Se per le scuole superiori non si nasconde la finalità di reclutamento, per le scuole media e primaria lo scopo è «presentare agli studenti l’Esercito Italiano» e «commemorare il 4 novembre Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate» attraverso una serie di appuntamenti cui non si può mancare, visto che «al termine degli incontri saranno distribuiti alcuni gadgets della Forza Armata (adesivi, poster, quaderni, matite, penne ecc.)», ma solo “eventualmente”.
Ultima avvertenza: l’Esercito fa la settimana corta e il sabato si risparmia di entrare nelle scuole…
Nella circolare dellUSR Toscana e nella comunicazione dell’IGM con relativi allegati che rendiamo qui consultabili certo è tutto edulcorato e presentato nel migliore dei modi, ma… Quali scuole ospiteranno la logica della guerra? Quali scuole vorranno proporre un futuro di morte ai propri studenti?
«Non vogliamo essere colonialisti, non vogliamo produrre e vendere armi, non vogliamo mandare i nostri militari ad ammazzare gente in giro per il mondo, non vogliamo continuare a bombardare i morti di fame in giro per il mondo, i soldati ci piacciono di più quando spalano il fango e fanno attraversare le vecchiette sulle strisce pedonali»
Ascanio Celestini
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università – Toscana