Federico Giusti su La Città futura: «È in atto la militarizzazione delle scuole»

Il governo, mentre ha cercato di allontanare l’antifascismo dalle scuole, ha promosso attività educative tenute da militari per preparare i giovani alla militarizzazione della società. Serve una battaglia politica e culturale contro uno strumento ideologico di assuefazione alla guerra e alla società della sorveglianza.

Non è facile di questi tempi prendere posizione contro il militarismo e l’onnivora tendenza dei militari a ricoprire ruoli e funzioni nella società civile, nelle scuole di ogni ordine e grado. Sembra paradossale, ma perfino gli addetti alla Protezione civile anni fa criticarono l’invadenza delle forze armate in subordine alle quali dovevano operare quanti avevano impiegato il loro tempo libero per acquisire competenze necessarie a intervenire nelle calamità naturali.Per esperienza diretta, da dipendente comunale, nell’arco di pochi anni ho visto ridurre al lumicino ruoli e funzioni degli addetti all’emergenza, come diceva un collega pensionato “siamo diventati l’ultima ruota del carro, buoni solo a portare transenne o nastro ma siamo di fatto esclusi dalle aree operative nonostante corsi sostenuti e soldi pubblici spesi per formarci”.Partiamo dal Protocollo d’intesa firmato lo scorso 7 agosto dal ministero dell’Istruzione e del Merito e dallo Stato Maggiore della Marina militare. Ne parla uno storico attivista contro la guerra, Antonio Mazzeo, su “Alias” de “Il manifesto” del 16 settembre.

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