“Fuori le università dalla Fondazione Med-or” obiettivo 2024 della raccolta firme raggiungere quota diecimila!

La raccolta firme “Fuori le università dalla Fondazione Med-or/Leonardo, produttrice di armi e di morte”, promossa dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, ha superato quota tremila e adesso l’obiettivo è arrivare a diecimila.

Continua senza sosta l’attività di denuncia e sensibilizzazione avviata dall’Osservatorio sui temi della progressiva militarizzazione delle scuole e delle università ed è su queste ultime che si focalizza una delle più importanti azioni da implementare nel 2024 per ribadire che la presenza di Rettori/Rettrici delle Università all’interno della Fondazione Med-Or del gruppo Leonardo S.p.A. (ex Finmeccanica, azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza e che esporta armi in tutto il mondo) “per promuovere attività culturali, di ricerca e formazione scientifica, al fine di rafforzare i legami, gli scambi e i rapporti internazionali tra l’Italia e i Paesi dell’area del Mediterraneo allargato fino al Sahel, Corno d’Africa e Mar Rosso (Med) e del Medio ed Estremo Oriente (Or)”, è incompatibile con il loro ruolo istituzionale di rappresentanti dei nostri Atenei.

D’altro canto, appare urgente ricordare a chi dimostra in svariate forme di aver abdicato a fondamentali principi sanciti dalla nostra Costituzione, che le università e le scuole devono promuovere la cultura della pace e i valori promulgati dai padri e dalle madri costituenti, devono essere rivolte alla formazione della consapevolezza critica e pluralista della cittadinanza e per fare ciò devono essere libere dalle ingerenze di un’industria di morte come quella bellica, ancorché agita attraverso finanziamenti alla cultura, alla formazione e alla ricerca, di cui inevitabilmente condizionano l’indipendenza.

L’insinuarsi negli ultimi anni, all’interno delle scuole di una “cultura securitaria” e “della difesa”, con l’intento di renderle funzionali alle esigenze dell’industria bellica e alla diffusione dei “valori” delle forze armate, specie nell’ampliarsi dello scenario attuale di guerra con il suo triste carico di vittime e di conseguenze terribili a lungo termine sulle popolazioni sopravvissute allo scempio in atto in quei territori, ci appare non soltanto preoccupante ed eticamente improponibile ma un disegno di inaudita violenza nei confronti delle nostre studentesse e dei nostri studenti, destinatari principali di tali falsi valori.

Nelle scuole pubbliche, dall’infanzia alle superiori, la presenza delle forze militari, sotto varie forme di collaborazione è ormai quotidiana, lo dimostrato senza alcun dubbio le centinaia di segnalazioni registrate da oltre un anno dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università.

Non fa eccezione, come già sottolineato, l’ambito universitario attraverso il quale tramite la collaborazione con la Fondazione Med-Or si inseriscono percorsi di “ricerca condivisa e continuativa” o una idea della “formazione continua” che stridono con i risicati fondi destinati ai normali percorsi di partecipazione, innovazione e formazione promossi all’interno degli Atenei. La Fondazione Med-Or di Leonardo è un esempio di come si dispiega l’intervento del complesso militare industriale nella compagine sociale e culturale, una delle tante forme che assume la cosiddetta “cultura della difesa”: programmi culturali e di formazione nei settori della safety e della security, dell’aerospazio e della difesa; partenariati con le istituzioni accademiche e di ricerca nazionali e internazionali; iniziative di incontro e collaborazione tra università e centri di ricerca; borse di studio indirizzate a ricercatori di paesi in via di sviluppo mirate a costruire una classe dirigente asservita agli “interessi nazionali italiani e dell’Unione Europea” in una sorta di neocolonialismo formativo. Nel concreto i suoi progetti sono di vario tipo, e mescolano abilmente interessi materiali e geopolitici con gli intenti benefici. Da una parte armi, dall’altra iniziative culturali.

Ricordiamo altresì che del comitato scientifico della Fondazione Med-Or fanno parte docenti universitari/e e tredici Rettori/Rettrici di altrettante università statali italiane:

● Università degli Studi di Bari Aldo Moro

● Politecnico di Bari

● Università degli Studi di Trento

● Università degli Studi di Roma Tre

● Università degli Studi Ca’ Foscari di Venezia

● Università degli Studi di Salerno

● Università degli Studi di Napoli Federico II

● Università degli Studi di Perugia

● Università degli Studi di Firenze

● Università degli Studi di Roma La Sapienza

● Politecnico di Milano

● Università degli Studi di Napoli L’Orientale

● Università degli Studi della Tuscia

Dunque come cittadini e cittadine, studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici, docenti della scuola e dell’Università italiane chiediamo che i Rettori e le Rettrici delle Università coinvolte si dimettano immediatamente e pubblicamente dalla Fondazione Med-Or. Parimenti rivolgiamo il presente appello a tutti i Rettori e le Rettrici degli Atenei italiani aderenti alla C.R.U.I., evidenziando che in applicazione dell’art.11 della Costituzione italiana (L’Italia ripudia la guerra) e dei codici etici, bagaglio culturale e educativo degli Atenei, tutti i Rettori e le Rettrici si impegnino a non aprire collaborazioni con fabbriche di armi o con Enti che forniscano strumenti militari anche informatici.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

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