4 novembre, il messaggio da Pisa:“Preservare la scuola come spazio di democrazia e educazione alla pace”

Anche Pisa, come numerose altre città della penisola, risponde all’appello lanciato dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università per la costruzione di una giornata di mobilitazione con l’obiettivo di promuovere una cultura della pace e opporsi alla crescente militarizzazione di ogni spazio sociale in atto. “Siamo infatti fermamente convinti, – dichiarano l* attivist* pisan* – che i luoghi del sapere debbano essere preservati come spazi di democrazia e di educazione alla pace”.

In un clima internazionale sempre più in crisi di relazione, dove conflitti mai sopiti si accendono con rinnovata violenza, abbiamo assistito con forte preoccupazione ai tentativi censori del Ministro dell’Istruzione (e di non sappiamo quale merito) che ha minacciato di ispezioni e provvedimenti disciplinari studenti e docenti in aperto dissenso verso le politiche del Governo, della NATO e dell’UE sul conflitto in Palestina. Un tentativo di reprimere il pensiero critico che nelle scuole dovrebbe essere stimolato e non redarguito in perfetta linea con le proposte leghiste di imporre alle istituzioni scolastiche allarmanti esercitazioni antiterroristiche invece di approfondire cause e specificità di quanto sta avvenendo nella striscia di Gaza e nella West Bank. Si cerca in ogni modo di appiattire un dibattito che dovrebbe avere ben altro respiro, così come è evidente la strategia di appiattire la memoria dell’antifascismo sui valori di patria e di onore come nel caso del premio proposto dalla fondazione Grillo e diffuso in tutte le scuole dal ministero.

A livello regionale poi l’Usr si è fatto cinghia di trasmissione di propaganda militare, proponendo alle scuole proprio in vista di questa giornata un ciclo di conferenze sul 4 novembre incentrato su un’esaltazione acritica delle forze armate.

E per finire, ci lasciano stupiti i recenti festeggiamenti che proprio a Pisa si sono svolti nella caserma Gamerra per commemorare la battaglia di El Alamein e in cui abbiamo visto ancora una volta il tentativo di coinvolgere le scuole di ogni ordine e grado.

In un territorio come quello pisano dove la presenza militare è sempre più pervasiva, in piena continuità con quel processo avviato collettivamente per fermare ogni aspetto dell’escalation bellica e che ha visto migliaia di persone scendere in piazza contro la costruzione di una nuova infrastruttura militare nel nostro comune e in quelli limitrofi, riteniamo occorra cogliere ogni occasione per riflettere in maniera critica sul ruolo delle forze armate e su come effettivamente il governo attui strategie per la risoluzione dei conflitti globali e locali al di fuori di dinamiche di guerra, violenza e morte.

Per questo siamo in piazza, proprio nel giorno che il governo vuole dichiarare Festa dell’unità nazionale e delle forze armate, per fare opera di sensibilizzazione e spiegare che non c’è proprio nulla da festeggiare. L’iniziativa di oggi, promossa dall’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università, ha visto la partecipazione inoltre di attiviste ed attivisti di:  Cobas Scuola Pisa e Livorno,  Cub Pisa P.CARC sez. Pisa, Movimento No Base, Una città in comune, Un Ponte Per – Comitato Toscano.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università PISA

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