Torino come Bari: dopo promessa dimissioni Med-Or, stop cooperazione Italia-Israele sulle armi

Finalmente una decisa inversione di tendenza rispetto alla strisciante e crescente militarizzazione dell’università italiana: dopo la promessa del Rettore di Bari, prof. Stefano Bronzini, di dimettersi dalla Fondazione Med-Or, l’ateneo di Torino non parteciperà infatti al bando «Maeci» del Ministero degli Affari Esteri per la cooperazione tra istituzioni italiane e israeliane in materia di ricerca scientifica, da quanto si apprende dalla stampa nazionale.

La decisione, assunta dal Senato accademico a stragrande maggioranza, risponde affermativamente alle richieste di ricercatori/trici, studenti e studentesse mobilitatisi contro il genocidio del popolo palestinese per sospendere ogni collaborazione accademica e commerciale con il Governo israeliano.

Maeci è infatti un Bando per la raccolta di progetti congiunti di ricerca per l’anno 2024, sulla base dell’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele. Si tratta di una cooperazione che arriva anni dopo l’accordo militare tra Italia e Israele cui il nostro paese ha fornito aerei di addestramento e consulenza tecnica in cambio di altri sistemi militari, alcuni dei quali con tecnologie dual use.

Le aziende del nostro Paese hanno venduto a Israele armamenti per un valore pari a quasi 120 milioni di euro dal 2013 al 2022. Le armi acquistate invece dall’Italia nello stesso periodo hanno toccato una cifra più che doppia e pari a oltre 250 milioni di euro. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università chiede da tempo, insieme a realtà universitarie e studentesche, la revoca di accordi commerciali e militari tra Italia e Israele come iniziativa concreta atta a denunciare il genocidio del popolo palestinese. Le proteste di questi mesi dopo la guerra di Israele contro i civili palestinesi, hanno portato alla luce una fitta rete di relazioni commerciali, industriali tra Italia e Israele e l’utilizzo degli atenei a fini di guerra.

L’iniziativa dell’ateneo torinese è solo la prima risposta del mondo universitario che non intende prestarsi ad essere utilizzato per coprire il genocidio del popolo palestinese. Riteniamo sia necessario che l’università sia sottratta a progetti di guerra, che le sia restituita la sua funzione di ricerca a fini di pace.

Sullo stesso tema invitiamo alla lettura di un articolo di USB Università cliccando su questo link.

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

2 pensieri riguardo “Torino come Bari: dopo promessa dimissioni Med-Or, stop cooperazione Italia-Israele sulle armi

  1. […] L’inaugurazione, che ha visto interventi sulla guerra sia da parte del rappresentante del personale che del rappresentante degli studenti, è stato interrotto nella sua ritualità all’inizio da parte di alcuni studenti in galleria, contrari alla partecipazione degli Atenei al bando del MAECI, promosso dal Governo per la cooperazione Italia-Israele, tema che sta attraversando in questi giorni il mondo accademico nel nostro Paese, ad esempio con l’interruzione di futuri accordi con l’Università di Torino. […]

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